REDAZIONE RIMINI

Fallita la società. Ora il Grand Hotel di Riccione rischia di andare all’asta

Buco da 20 milioni per la Marebello spa, che detiene la proprietà del prestigioso albergo e di vari appartamenti e negozi. Il patron Gianni Andreatta: "Ci tuteleremo nelle sedi opportune".

Fallita la società. Ora il Grand Hotel di Riccione rischia di andare all’asta

Fallita la società. Ora il Grand Hotel di Riccione rischia di andare all’asta

Futuro incerto per il Grand Hotel di Riccione. Con sentenza depositata mercoledì scorso, il tribunale di Rimini ha dichiarato il fallimento della Marebello spa, la società a cui fa capo lo storico albergo di lusso della Perla verde e il complesso immobiliare che gli ruota intorno. Quasi scontato il ricorso contro la sentenza da parte della società del patron Gianni Andreatta. Ma intanto è stata convocata per il 23 gennaio l’adunanza dei creditori per l’esame dello stato passivo. Il curatore fallimentare Ugo Morganti darà mandato a un tecnico di svolgere, entro sei mesi, una perizia dettagliata sul complesso del Grand Hotel di Riccione, il quale conta complessivamente una trentina di beni tra lo storico albergo, diversi appartamenti e negozi, e l’area adibita a parcheggio. Una perizia necessaria per mettere in moto l’iter che, nelle intenzioni del curatore, dovrebbe portare alla messa in vendita in blocco dell’intero lotto o eventualmente al frazionamento delle singole unità.

Risale al 2022 il ricorso presentato dalla Marebello spa per ottenere l’ammissione al piano di concordato preventivo (con riserva). All’epoca il passivi registrato ammontava a circa 20 milioni di euro. A seguito dell’emissione del decreto da parte del tribunale, la società aveva depositato un piano di ristrutturazione. La maggioranza dei creditori ha però votato contro l’ammissione al concordato. Attualmente alcune delle varie unità che compongono il complesso del Grand Hotel sono subaffitate a società esterne che, in attesa di ulteriori sviluppi sotto il profilo giudiziario, dovrebbero almeno per un po’ continuare a svolgere la loro attività. Lo scorso luglio, dopo una dozzina di anni di chiusura, il Grand Hotel di Riccione aveva riaperto mettendo a disposizione dei turisti parte delle suite al primo piano, con la gestione affidata a una società riccionese. "Tengo a precisare che il Grand Hotel nulla a che fare con le vicende della Marebello spa, la cui attuale situazione è stata determinata da scelte indipendenti dalla volontà dei soci. Per questo motivo ci tuteleremo nelle sedi che riterremo opportune", assicura il patron Andreatta.

Il Grand Hotel ha fatto la storia di Riccione e della Riviera. Inaugurato nel 1929, venne costruito sull’area dell’ex ospizio Amati-Martinelli dal commendatore Gaetano Ceschina, noto imprenditore milanese, che commissionò il progetto all’architetto Rutilio Ceccolini. Con le sue 155 camere, eleganti arredi, 3 campi da tennis e golf in miniatura, divenne subito il gioiello della Perla Verde. Infinito l’elenco degli ospiti che vi hanno soggiornato: tanti attori e artisti, ma anche molti politici, tra cui Francesco Cossiga – quando era Presidente della Repubblica – e ancora i reali dell’Arabia Saudita, la principessa di Giordania Haya bint al-Hussein e l’ex arcivescovo zambiano Emmanuel Milingo, solo per citarne alcuni.

Lorenzo Muccioli

Nives Concolino