Signora Fagnani, dicono di lei che non hai mai messo piede a Rimini. Messa così pare una belvata...
"Ma chi lo dice, non è mica vero. Ci sono stata, almeno tre volte. Mai in vacanza, lo ammetto, ma per lavoro".
Francesca Fagnani è la donna del momento. Il suo programma è diventato una religione. Il suo libro, Mala, scala le classifiche. Le presentazioni in giro per l’Italia sembrano processione di fedeli: chi manda un bacio, chi getta un fiore... La tappa riminese è il 26 giugno, piazza sull’Acqua, per il festival Biglietti agli amici. Con lei sul palco lo scrittore Nicola Lagioia. Titolo: racconto di una belva.
Fagnani, si sente più belva o cronista?
"Fare la cronista è il mio lavoro, lo faccio da vent’anni e non ho mai smesso. Ho sempre scritto di criminalità. Il mio libro parte dall’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, un’inchiesta che ho seguito fin dall’inizio, scavando nei gangli della criminalità romana, nei sotterranei di questa città che apparentemente non è mai stata criminale ma invece lo è".
Capitale della Mala: gang in guerra, cartelli della droga. Un mondo sommerso?
"Roma si nasconde dietro ai simboli, è monumentale, turistica, in superficie pacifica e accogliente. Ma a un certo punto si spara. Quello di Piscitelli è l’omicidio più importante degli ultimi vent’anni, l’episodio che fa saltare gli equilibri. Che innesca un conflitto senza quartiere per il controllo delle piazze dello spaccio".
Una criminalità che non risparmia la Romagna. Se n’è mai occupata?
"Ho fatto un’inchiesta sulle false cooperative e lo sfruttamento dei lavoratori. Le organizzazioni criminali sono ormai infiltrate ovunque e le località turistiche sono terreno fertile per allargare il giro ed espandersi".
Rimini che belva sarebbe?
"Una belva seduttiva".
Che fa, svicola?
"Ma no, è il simbolo dell’estate organizzata, della famiglie e della notte. È l’unico posto che tiene insieme le mamme col passeggino e i ragazzini che voglio divertirsi. Il litorale romano non è così".
Ma lei, Fagnani, dove va in vacanza?
"Non voglio deludere nessuno, ma preferisco la montagna. Sono una furia al mare, non trovo pace. Sui monti vado a passeggiare, in bicicletta... però quando penso alla vacanza immagino un piatto di spaghetti con le vongole in riva al mare".
A Rimini faranno a gara per accontentarla. Dopo Belve, Francesca santa subito...
"Non esageriamo (ride). Il programma mi ha dato una grande popolarità. Quando giro per presentare il libro ho il riscontro fisico dell’affetto, è una sorta di comunità, una cosa molto commovente".
Biglietti agli amici, scritti da Pier Vittorio Tondelli. Lei a chi manderebbe un biglietto?
"Così su due piedi non so. Ma ho in mente l’incipit: alla famiglia che ho scelto da grande".
Non è una belvata, ma gliela passiamo.