Ex Questura, stop ai privati. Il Comuna boccia il progetto

Fumata nera al termine dell’incontro con la proprietà dell’area: "Gravi rischi per il traffico"

Ex Questura, stop ai privati. Il Comuna boccia il progetto

Ex Questura, stop ai privati. Il Comuna boccia il progetto

"Non è accettabile che in pancia al supermercato di 1.500 metri quadrati si realizzino altri 4.500 metri quadri di superfici accessorie tra magazzini, vani tecnici, logistica: uno sbilanciamento che non esiste in nessun altro centro commerciale riminese". Insomma, no all’hub logistico e a decine di furgoni che invadono via Roma. Il Comune, per la prima volta, mette nero su bianco il motivo del ‘no’ al progetto Rimini Life proposto da Asi. Si è svolto ieri l’annunciato incontro, il quarto negli ultimi mesi, tra l’assessore Roberta Frisoni e Ariminum Sviluppo Immobiliare, società titolare dell’area ex questura. Obiettivo: trovare la quadra sull’accordo di programma e demolire l’ecomostro.

"Lo stato vergognoso nel quale versa da troppo tempo quell’area è un quotidiano insulto alla comunità che va sanato mettendo al centro l’interesse pubblico e cioè la restituzione di quel luogo alla cittadinanza in termini di vivibilità e di servizi", spiegano dal Comune dopo l’incontro. "Il progetto Rimini Life debba necessariamente essere compreso in una visione più ampia che comprende cittadella della sicurezza e riqualificazione dello stadio Neri. Ripensare al quadrante urbano tra area ex nuova questura, stadio ed ex caserma, pur con procedure urbanistiche autonome, significa tenere a mente le priorità in termini prima di tutto di accessibilità e viabilità, che risponda dunque alle esigenze di parcheggi e delle altre dotazioni pubbliche necessarie".

Poi il passaggio chiave: "Se, allora, si ribadisce come il potenziale insediamento di una struttura commerciale media (1.500 metri quadrati) sia sostenibile in tal senso, supportato da superfici accessorie in linea con il dato zonale, e la previsione di una quota residenziale risponda a questo potenziale disegno armonico, la proposta presentata inizialmente da Asi denota uno sbilancio nei carichi e nelle funzioni che andrebbe ad appesantire enormemente la mobilità dell’area, squilibrando l’obiettivo dell’interesse pubblico".

Mario Gradara