Gli eventi li pagano i turisti, e agli investimenti in città ci pensano gli evasori. Nonostante il caro bollette che pesa anche sui conti pubblici e le tanti voci del bilancio comunale, le tasse sui riminesi non si sono alzate. Per l’assessore al Bilancio Juri Magrini è un risultato importante che deriva da alcuni fattori: "Il risultato frutto di un combinato disposto fatto da scelte prudenti e da azioni mirate". L’imposta di soggiorno del 2022 è tornata sui livelli pre Covid con 9,7 milioni di euro nonostante un milione di pernottamenti in meno se parametrati al 2019. Ciò significa che la clientela riminese si è indirizzata sempre più sui 4 e 5 stelle. "Rispetto alla cifra che avevamo previsto, l’aumento dell’entrata è stato del 22%. Risorse che, come vuole il regolamento, sono utilizzate per garantire un alto livello di servizi e di qualità urbana, oltre a coprire la spesa per quella proposta di eventi di spettacolo e culturali che possono fare la differenza, senza pesare sui cittadini. Cito ad esempio lo show del gruppo Festi che la scorsa estate ha incantato il pubblico offrendo ai turisti un’immagine inedita di Rimini". Per mantenere alto il livello delle attrazioni turistiche non si ricorre ad alzare le tasse ai riminesi. Ma su alcuni riminesi si sono accesi i riflettori degli uffici. "L’attività puntuale e accurata di recupero dell’evasione fiscale, ci ha consentito, solo per lo scorso anno di raccogliere 7,3 milioni di tributi non versati". Mettendo assieme recupero dell’evasione e imposta di soggiorno si arriva a 17 milioni di euro investiti per la città.
Poi vengono altre operazioni contabili che hanno consentito di evitare l’innalzamento delle aliquote delle tasse. "L’estinzione anticipata dei mutui operata nel 2022, che ha avuto l’effetto di tagliare di oltre 685mila euro la spesa corrente dell’Amministrazione grazie al risparmio su interessi e quota capitale. Era dal 2012, cioè da dieci anni, che non si interveniva con questa leva". Queste operazioni non solo hanno evitato rincari delle tasse, ma hanno permesso la riduzione dell’addizionale Irpef per 50mila riminesi on reddito inferiore a 50mila euro. Ma qui arriva la cattiva notizia. "Un provvedimento che rischia di entrare in collisione con la riforma fiscale che il governo si appresta a discutere in queste settimane e che, stando alle prime anticipazioni, prevede la riduzione da quattro a tre aliquote andando alla definizione di nuove fasce che rischiano di vanificare le agevolazioni comunali".
Andrea Oliva