Termovalorizzatore ancora inattivo mentre procedono le indagini per fare piena chiarezza su cosa sia accaduto nel pomeriggio di martedì, quando un’esplosione seguita da altri scoppi di minore entità si è generata nella zona del nastro trasportatore che portava i rifiuti nel forno.
Sono trascorsi più di due giorni e all’interno dell’impianto proseguono da parte degli addetti le operazioni per far tornare perfettamente funzionante l’inceneritore.
Nella giornata di ieri, Herambiente ha effettuato per diverse ore le verifiche per poter ripristinare il sistema di alimentazione. Un passaggio fondamentale perché solo con la piena efficienza del sistema sarà possibile riattivare il forno.
A far pensare positivo i tecnici della multiutility è il fatto che il sistema di accensione non è stato interessato dalla deflagrazione di martedì scorso e questo dovrebbe di conseguenza portare a una riattivazione in tempi tutto sommato brevi. Difficile tuttavia dare delle date, ed Hera ad oggi non le offre. Si parla di qualche giorno. Nel frattempo le operazioni di raccolta dei rifiuti sul territorio proseguono senza rallentamenti come prosegue lo stoccaggio dei rifiuti in attesa che sia nuovamente disponibile il forno per conferire quanto non differenziabile affinché sia incenerito. Al momento l’azienda non offre altri scenari. Se le riparazioni saranno completate nell’arco di poco tempo, tornerà al consueto ritmo il conferimento dei rifiuti. Nonostante sia inverno, questi giorni rappresentano un picco nella raccolta se si pensa alla riviera che giusto ieri ha salutato il Sigep. I rifiuti di oltre seicento hotel pieni di clienti e di centinaia di locali pubblici che hanno lavorato appieno negli ultimi giorni, stanno per giungere a Raibano e negli stabilimenti dove avvengono i vari conferimenti.
Sul fronte delle indagini sull’esplosione che sta svolgendo la procura non trapelano ulteriori dettagli. Stessa cosa sulle verifiche interne che sta facendo la multiutility sulle quali l’azienda si limita a precisare: "Le indagini per individuare la causa delle esplosioni sono ancora corso".
Andrea Oliva