L’imprenditrice Righetti: "Pronta a sedermi a un tavolo con l’amministrazione, ingiusta la chiusura di cinque anni fa". .
"Oggi a Riccione può tornare una sala Bingo. Vorremmo valutare la cosa con l’amministrazione comunale". Parola di Pamela Righetti, responsabile nel 2019 della Beach & Beach, società di gestione della sala Bingo che si trovava in viale D’Annunzio, chiusa dall’allora amministrazione comunale. A cinque anni di distanza la società ha vinto la battaglia legale annullando gli atti del Comune. Per di più ha chiesto un risarcimento danni da 3 milioni 850mila euro.
"Al tempo ci fecero chiudere in soli sei mesi. Ricordo ancora il colloquio che avemmo con la sindaca Tosi nel quale chiedemmo quali alternative avevamo visto che allora come oggi stiamo parlando di attività perfettamente lecite che rispondono allo Stato, Agenzia dei Monopoli. Ci disse che non ci poteva essere posto per queste attività".
Con la chiusura "persero il lavoro 41 persone". All’epoca il regolamento comunale sulle sale da gioco recepiva una legge regionale. "Ma il Comune introdusse una serie di limitazioni in più. Nei luoghi sensibili finì anche il club velico. Era chiaro che per noi non c’era posto". Oggi la società chiede poco meno di 4 milioni di euro di danni. "Ci spiace il fatto che a pagare saranno i cittadini di Riccione per colpa di quel regolamento che oggi è stato annullato dai giudici. Resta la legge regionale con i sui paletti relativi ai siti sensibili, come in tutti gli altri comuni. Dunque aprire una sala Bingo a Riccione non dovrebbe essere più impossibile. Per noi riaprire è un’ipotesi. Vorrei incontrare l’amministrazione per capire se ci sono le condizioni per riaprire a Riccione. Ripeto, stiamo parlando di un’attività lecita. Non si pensi che senza sala giochi il gioco a Riccione non ci sia. Le possibilità per giocare, anche online, sono tante".
a. ol.