L’inferno di una donna: "Coltello nella cassetta della posta, minacciata di morte dal mio ex"

Una 34enne del Riminese ha presentato denuncia ai carabinieri : "Perseguitata con messaggi continui e pedinamenti anche sul posto di lavoro dopo la decisione di troncare la relazione"

I carabinieri si stanno occupando del caso (foto di repertorio)

Rimini, 13 maggio 2024 – Un coltello infilato nella cassetta della posta, accompagnato da una lettera con minacce di morte. Una sorta di inquietante ‘avvertimento’, spedito ad una donna di 34 anni, residente nel Riminese, dall’uomo che dall’inizio del 2022 sarebbe diventato il suo presunto persecutore, almeno stando al racconto della stessa malcapitata. Assistita dagli avvocati Martina Montanari e Chiara Baiocchi, la donna ha presentato ai carabinieri una denuncia integrandola in varie occasioni, l’ultima delle quali nel febbraio scorso.

Nella querela, ha ripercorso le tappe di un vero e proprio incubo nel quale si sarebbe ritrovata catapultata a causa di un uomo sulla quarantina che le avrebbe impedito di condurre un’esistenza normale. Tutto, stando al racconto fatto ai militari dell’Arma, sarebbe cominciato nel febbraio del 2022.

La donna, madre di una bambina, in quel periodo si stava separando dal marito e aveva iniziato a chattare su WhatsApp iniziando una relazione extraconiugale con il quarantenne. Dopo alcuni incontri di persona, tuttavia, aveva capito di non sentirsi veramente attratta da quell’uomo e aveva deciso di troncare lì il rapporto. Lui però non avrebbe mandato giù la decisione e avrebbe incominciato a pedinarla anche sul posto di lavoro, continuando a spedirle decine e decine di messaggi e biglietti con frasi d’amore. Messaggi dolci che però da lì ad alcune settimane avrebbero assunto ben altro tono, trasformandosi in vere e proprie minacce.

Bloccato su WhatsApp si era rivelato completamente inutile, perché in qualche modo l’uomo trovava il modo di contattarla. È proprio in quel periodo che, tornando a casa, la 34enne fa la spaventosa scoperta. Aprendo la cassetta della posta, ci trova dentro il coltello e una lettera e subito capisce da chi arriva. Corre dai carabinieri a denunciare l’accaduto, temendo per la propria incolumità ma anche per quella della figlioletta.

Lo scorso febbraio un nuovo episodio, anch’esso finito al centro di una segnalazione ai carabinieri. La donna ha infatti riferito di essere stata contattata varie volte da una sedicente assistente sociale, in realtà un’amica del quarantenne, che le avrebbe chiesto di incontrarsi per parlare della minore. Lo scopo della finta - assistente sociale sarebbe stato in realtà quello di convincere la 34enne a rimettere la querela a carico dell’uomo. Dopo quella vicenda, la donna è tornata ad integrare la querela presentata ai carabinieri chiedendo l’applicazione del divieto di avvicinamento a carico del presunto ‘stalker’ e il divieto di comunicare con lei in qualsiasi modo.