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Discoteche riapertura Rimini: pochi locali per l'estate

I gestori: "Inutile aprire solo per la cena". Tito Pinton del Musica di Riccione: "Siamo pronti a traslocare a San Marino"

Una serata al Byblos

Una serata al Byblos

Rimini, 19 maggio 2021 - «Non ha senso aprire solo per la cena. Il Musica rimarrà chiuso fin quando non potremo fare discoteca. Vorrà dire che il milione di euro stanziato per la programmazione artistica lo porterò a San Marino". Tito Pinton preferisce salire sul monte Titano piuttosto che attendere il via libera dal governo italiano al settore delle discoteche. Ad ogni Dpcm si ripete il due di picche. Rimane la possibilità di aprire come ristorante e realizzare spettacoli legati alla cena, come accaduto lo scorso anno al Musica o alla Villa delle rose. "Ma io sconsiglio di farlo – ribatte Gianni Indino, presidente del Silb -. Qualcuno ci proverà, dopo un anno di stop c’è la necessità di realizzare incassi. Ma temo che avremo gli occhi puntati addosso e al primo che si alzerà dal tavolo muovendo le anche, partirà la chiusura del locale". L’idea di mettere in moto aziende imponenti come le discoteche, per mettere a tavola centinaia di persone bloccate ai tavoli, non scalda i cuori degli imprenditori della notte. Alla delusione di un nuovo rinvio a data da destinarsi, Marco Tiraferri della Villa delle rose non può offrire certezze. "Lo scorso anno abbiamo aperto con servizio ristorante. Ora dobbiamo fare delle valutazioni per capire come procedere". Le piste storiche della riviera potrebbero quindi rimanere spente, inclusa la piramide del Cocoricò che nel frattempo ha lanciato una campagna per sostenere la conclusone dei lavori e la realizzazione di un museo. L’eccezione è il Byblos che conta su una clientela storicamente adulta e abituata a intrattenersi per cena. La gestione è stata rilevata da Andrea Rocci, noto imprenditore torinese, e verrà curata dallo staff del Musica. "In questo caso il locale aprirà a giugno e la programmazione prvede De Sica, Pupo e la Bertè, solo per citarne alcuni", annuncia Pinton. Un’eccezione e non la regola per un mondo della notte che resta tristemente spento. "I gestori non hanno più le forze di controbattere a quelle che oso definire intimidazioni – ribatte Indino -. Ci sono imprese di serie A e di serie B, noi veniamo considerati di serie C. Ci sono studi che dicono che all’aperto il contagio è rarissimo, ma i locali non possono aprire. C’era chi aveva già programmato serate con dj internazionali per arricchire l’offerta e non sa se potrà aprire. Ma i giovani programmano ora le vacanze. Senza indicazioni sulle riaperture andranno all’estero". Non c’è nemmeno più la forza di lanciare un appello al governo viste le tante delusioni subite. Ma Indino un richiamo al presidente Bonaccini non lo fa mancare. "Un anno fa è stato vicino al mondo dei locali della notte sottolineandone l’importanza per la riviera. Quest’anno pare che anche il presidente si sia fatto trasportare dall’onda emotiva secondo la quale aprire le discoteche aiuterebbe il diffondersi del virus".