Cuochi, aiuto cuochi, camerieri e addetti alle pulizie prestavano regolarmente servizio in hotel, senza sapere di essere già stati licenziati dal datore di lavoro da oltre una settimana. Di fatto, su 35 lavoratori in atti ben 27 risultavano completamente in nero. Questo è stato il punto di partenza dell’indagine che ha permesso alla guardia di finanza di Rimini, in collaborazione con i funzionari dell’Ispettorato del lavoro e dell’Inps, di far emergere la grave situazione di lavoro sommerso in due hotel a tre stelle di Bellaria.
Si tratta di una costola dell’operazione ’Free Job’ condotta sempre dalle fiamme gialle, che nel 2022 aveva smascherare il sistema per l’impiego in maniera illecita di centinaia di stagionali negli hotel di varie province italiane. Le prime anomalie erano venute a galla la scorsa estate: i finanzieri erano intervenuti in un albergo bellariese riscontrando parecchie irregolarità che avevano poi portato alla sospensione della licenza. In quell’occasione, la finanza aveva fatto luce sul meccanismo messo in atto: alcuni lavoratori erano stati licenziati a loro insaputa, e avevano continuato ugualmente a recarsi al lavoro. In seguito si erano rivolti ai sindacati per avviare la vertenza a seguito del mancato pagamento dello stipendio di agosto.
Da lì i finanzieri erano quindi risaliti ad un altro albergo, sempre con sede a Bellaria, e a una società romana, che si occupava di reperire e assumere lavoratori stagionali per conto degli hotel, pur essendo sprovvista di autorizzazione da parte del ministero del Lavoro. Complessivamente i lavoratori ‘somministrati’ abusivamente sono risultati essere 35: ben 27 di loro, come si è scoperto poi, erano completamente in nero. Le fiamme gialle hanno anche accertato il mancato rispetto degli orari di lavoro e il versamento degli stipendi di luglio e agosto con metodi di pagamento non tracciabili. Nei confronti della società capitolina e degli alberghi sono scattate multe salate, che potrebbero raggiungere il tetto massimo di 150mila euro. Gli ispettori del lavoro hanno accertato anche il mancato versamento dei contributi previdenziali, permettendo all’Inps di recuperare 75mila euro. In corso approfondimenti fiscali sulla società bellariese che gestisce le strutture, quella romana è stata segnalata al reparto della finanza competente per il territorio.