REDAZIONE RIMINI

Dentro il carrello della spesa. I rincari ‘bruciano’ uno stipendio

Federconsumatori lancia l’allarme: ogni famiglia sarà costretta a sborsare quasi 1.500 euro in più per far fronte agli aumenti dovuti all’inflazione. La lista dei prodotti più cari, dall’olio alla verdura.

Dentro il carrello della spesa. I rincari ‘bruciano’ uno stipendio

Per una famiglia 1.479 euro mensili possono essere uno stipendio. Per Federconsumatori è la cifra che una famiglia sborserà in più quest’anno a causa degli aumenti dovuti all’inflazione. Di fatto i rincari bruciano una mensilità dello stipendio per tanti nuclei. La cosa ancor più preoccupante, rileva sempre Federconsumatori provinciale, è l’andamento dell’inflazione. A fronte di una percentuale di aumento generalizzato che si attesta in settembre sul 5%, il carrello della spesa resta caro. Ci sono prodotti che non ne vogliono sapere di scendere e oggi più che in passato assumono le fattezze di paradossi. Se in media tutto sale del 5%, l’olio e i grassi continuano a veleggiare sul 22% di rincaro, oltre quattro volte sulla media dei prezzi. Ma sono tante le voci che confermano aumenti importanti.

La verdura aumenta in settembre del 14,9% nonostante una stagione calda che dovrebbe facilitare la produzione. Tra gli effetti del clima poco autunnale ci sono finocchi arrivati a maturazione e i cavoli già in fase avanzata. Anche il pane, il prodotto popolare per antonomasia, resta superiore alla media con un segno più del 6,2%. La carne si attesta a un +6% in linea con i mesi scorsi quando era al di sotto della media dei prezzi.

Intanto anche Halloween avrà un sapore particolare. Lo scherzetto lo farà l’inflazione visto che i dolci e il cioccolato hanno prezzi superiori del 9,2%. Anche la merenda costa cara con succhi di frutta a un +12,2%. Niente sconti anche per la birra che si ferma a un +8,4%. Più care dell’inflazione generale anche il latte il formaggio e le uova a + 7%. Al contrario ci sono voci nella lista della spesa i cui prezzi stanno calando. La frutta è diminuita arrivando in meda a un +2,4%. Contenuti anche gli aumenti di caffè, té e cacao a +3,8%. Intanto l’autunno è arrivato e porterà con sé rincari del 18,6% dell’elettricità e del 4,8% del gas, sul mercato tutelato, mentre le tariffe variabili saranno soggette alla complicata situazione internazionale.

"Si tratta di aumenti insostenibili per molte famiglie, costrette a un numero sempre maggiore di rinunce e sacrifici, a partire dalla riduzione di consumi e dal ricorso sempre più assiduo ai discount (+11,9%), senza trovare, nemmeno lì, prezzi accessibili. Di fronte ad una crisi così accentuata risulta sempre più evidente come il trimestre anti-inflazione si configuri sempre di più come un’operazione di facciata, tra l’altro non priva di criticità nella sua applicazione, del tutto insufficiente a dare respiro alle famiglie" dice Graziano Urbinati presidente provinciale. Sul fronte energetico "servirebbe prorogare i mercato tutelato, riformare le accise e gli oneri di sistema su carburanti e beni energetici, e la rimodulare l’Iva".

Andrea Oliva