FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Delitto Pierina, la verità di Louis: “Con Manuela soltanto sesso”

L’interrogatorio dell’indagato. Per i pm invece ci sarebbe stato di più: nella relazione il movente dell’omicidio

Rimini, 24 ottobre 2024 – Amore che arde, brucia e divampa come un incendio: al punto da spingere Louis Dassilva a uccidere per esso. Oppure amore frugale, bisogno animale, che mai e poi mai avrebbe portato il 34enne senegalese a straziare con 29 coltellate il corpo della povera Pierina? È tutto qui. In questa matassa di versioni da sbrogliare, la verità sul movente che sta dietro al delitto di Rimini, dietro la morte di Pierina Paganelli: uccisa il 3 ottobre del 2023. Ed è proprio su questo, sul rapporto tra Dassilva e Manuela Bianchi, nuora della vittima e amante del presunto carnefice, che si è focalizzato l’unico interrogatorio di Louis in qualità di indagato, prima che il senegalese si trincerasse dietro alla facoltà di non rispondere per le occasioni successive.

Per la Procura si tratterebbe di un rapporto clandestino bruciante, di affetto autentico e indissolubile, come emanano le foto che gli amanti si sono scattati in momenti privati al tramonto in spiaggia o durante una gita al fiume. Ma fu tutt’altro il tenore con cui Dassilva parlò di Manuela in quell’interrogatorio del 26 di giugno. “Per me Manuela era l’occasione di fare sesso di sicuro”. Abbassa i toni, piccona le illazioni, sgretola – a suo dire – il movente che chi indaga gli imputa come base per l’omicidio di Pierina.

Dassilva interrogato dal pm non va per il sottile e ripercorrendo la liaison clandestina con la Bianchi afferma: “Ho sentito che Manuela e Giuliano avevano problemi (...) Quando ho sentito questa cosa ho pensato ’è vero che ho una moglie, ma sono maschio e ne approfitto’. Per questo ho iniziato a provarci con lei (Manuela, ndr) (...) Le mandavo il buongiorno con delle foto prese da internet o con delle frasi ad effetto. Ho iniziato io a corteggiarla”.

La genesi di un amore mai sbocciato per Dassilva, che però dal “4 febbraio 2023” iniziò a vedersi di nascosto con Manuela: “Ci vedevamo in garage o nelle rampe delle scale del palazzo – ancora dal verbale dell’interrogatorio di Louis –. In questi luoghi consumavamo anche dei rapporti sessuali. Noi ci vedevamo prima di andare a lavoro (...) Oppure prima che andassi a correre. Io per tenerla buona e continuare a fare sesso, ero disponibile perché ogni occasione per me era buona”.

Ogni occasione era buona. Sì. Fino alla morte di Pierina. Stando alle parole del 34enne è qui che la relazione è andata mano a mano a scemare, con la sola Bianchi rimasta a insistere per “scappare via insieme”.

In Louis, invece, a suo dire solo timori. “Io per tenerla buona le dicevo cose che potevano farla sperare (...). Lei aveva il mio dna con quelle cose (i vestiti indossati dal 34enne il giorno dell’incidente in moto, ndr) e quindi io avevo paura. Per quello quando mi ha fermato dopo il 14 febbraio 2024, io l’ho presa e siamo andati a imboscarci (...). Lei mi faceva stalking (...). Io poi pensavo che lei voleva farsi vedere con me in giro a tutti i costi per incastrarmi”. L’interrogatorio di Dassilva è un fiume in piena contro la Bianchi e suo fratello, riportando una presunta chiacchierata tra l’indagato e Loris il giorno del ritrovamento del corpo della Paganelli, quando: “Loris mi aveva detto che lui da solo avrebbe potuto ucciderla (Pierina, ndr), serenamente”.

Di ieri invece è una segnalazione anonima arrivata alla trasmissione ’Mattino 5’, da parte di una persona che ha riferito di conoscere un presunto supertestimone di quanto accaduto a Giuliano Saponi, il figlio di Pierina, il giorno del suo incidente. La squadra mobile di Rimini ha così avviato nuove indagini rintracciando due testimoni di Geova, possibili autori della telefonata. Al momento non si esclude né l’atto di mitomania né la reale esistenza di questo supertestimone, che ha riferito come Giuliano sarebbe stato “aggredito” e non investito.