
Il sequestro dei delfini nel 2013. Nel riquadro l’ex direttore del Delfinario Massimo Muccini
Rimini, 3 marzo 2025 – È stato l’unico condannato per i maltrattamenti dei delfini di Rimini. Tre anni fa la sentenza della Cassazione ha confermato i 6 mesi di pena per Massimo Muccini, all’epoca direttore e amministratore delegato del Delfinario quando, nel 2013, gli animali furono sequestrati e portati all’Acquario di Genova. Il sequestro era scattato dopo l’indagine che aveva accertato che ai 4 delfini venivano somministrato ormoni e farmaci e che la struttura era inadeguata a ospitarli. Ma il conto più pesante per quella vicenda, la giustizia l’ha presentato a Muccini pochi mesi fa. Il 13 dicembre gli è stata notificata la cartella di pagamento di Agenzia delle entrate per le spese di giustizia. Un conto salatissimo di 204.397 euro.
“Quando è arrivato, non riuscivo a crederci. Pensavo a un errore – spiega Muccini – I miei legali hanno da subito approfondito la questione: è venuto fuori che buona parte della somma riguarda la spesa di mantenimento dei delfini a Genova”. Con la condanna in Cassazione di Muccini, nel 2022, che ha confermato le sentenze del tribunale di Rimini del 2019 e della Corte d’Appello del 2022, anche la confisca degli animali è diventata definitiva. Dal 2013, in seguito al sequestro disposto dal ministero dell’ambiente, i 4 delfini di Rimini Alfa, Sole, Luna e Lapo sono affidati in custodia all’Acquario di Genova, che fa parte del gruppo Costa. Il resto è storia nota: dopo un paio di stagioni con i leoni marini, il Delfinario ha chiuso a causa di abusi edilizi non sanabili e la società è finita in liquidazione. Il Comune di Rimini ha affidato la struttura – tramite bando – alla Fondazione cetacea e al Club Nautico, che lì intendono realizzare un nuovo ospedale per la cura delle tartarughe e un centro per gli sport di mare. E in seguito al verdetto della Cassazione, il gruppo Costa ha chiesto e ottenuto il rimborso delle spese di custodia degli animali dal 2019 al 2022.
Muccini, assistito dallo studio legale Caroli, non ha potuto fare altro che pagare: la cartella esattoriale non è impugnabile. “L’ex Delfinario è un incubo senza fine. Ho dovuto chiedere di rateizzare. Lavoro da 7 anni come autista di ambulanza alla Croce verde di Novafeltria. Ma mi chiedo perché io sia l’unico a dover pagare...”. Muccini valuterà con i suoi legali se chiamare in causa gli ex soci per il pagamento delle cure ai delfini.