Una difficoltà dovuta alla serrata concorrenza dei mercati asiatici, e guardando in casa Italia provocata anche dalla fine del superbonus con il rallentamento dell’edilizia. Un mix che ha portato anche il Gruppo del Conca con lo stabilimento storico di San Clemente ad affrontare il tema degli ammortizzatori sociali per il prossimo anno. Al momento, spiegano dalla Cgil, è previsto un incontro tra i sindacati e l’azienda nella giornata di oggi per discutere dell’argomento, anche se tra i dipendenti già serpeggia una certa preoccupaizone. L’utilizzo dell’ammortizzatore sociale potrebbe essere un modo per gestire una produzione che su alcune linee sta accusando la concorrenza internazionale e la crisi dell’edilizia nel Paese.
La cassa integrazione ordinaria, tuttavia, può essere utilizzata per un numero di mesi imitato, e rimane uno strumento meno flessibile della Cigs per affrontare improvvisi cali di produzione. D’altronde la concorrenza asiatica si sta facendo sentire in modo forte. L’India è ormai un competitor strutturato, come anche la Turchia. Stiamo parlando di mercati dove i costi di produzione sono diversi e più contenuti. Chiaramente è diverso anche il prodotto finale, ma resta la difficoltà di fronteggiare le nuove realtà che si stanno affacciando a livello globale. A fare il resto ci hanno pensato la guerra in Ucraina con l’aumento dei costi energetici per le aziende italiane, e lo stop al superbonus con la revisione del sistema dei bonus edilizi in Italia. In questa condizione, rileva il sindacato, si è generata una difficoltà che stando alle premesse potrebbe protrarsi anche per il 2025. Da qui la necessità di verificare la possibilità di attingere alla Cassa integrazione straordinaria anche in un’azienda che negli ultimi anni ha investito in Italia e all’estero portando il made in Italy nel mondo. Oggi il Gruppo del Conca è composto da quattro marchi: Ceramica del Conca, Ceramica Faetano, Pastorelli e Del Conca Usa. Una realtà importante con quattro stabilimenti produttivi, una società commerciale, ed una fondazione intitolata a Cino Mularoni.
Andrea Oliva