REDAZIONE RIMINI

Bimbo non vaccinato, stop all’asilo

Revocata dal Comune l’iscrizione alla scuola materna: “Il bene primario è la salute della comunità”

"Decadenza dall’iscrizione ai servizi per l’infanzia". Tradotto, il bambino che oggi frequenta le scuole per l’infanzia comunali non potrà tornare con gli altri compagni. E’ questo il risultato del lungo iter avviato dall’Ausl, che ha poi dato comunicazione al Comune di Rimini in relazione a un bambino non in regola con le vaccinazioni, come invece dovrebbe essere secondo la legge, per accedere ai servizi pubblici.

Tra i genitori del bimbo, assistiti da un legale, e il Comune si è aperto un confronto, ma infine l’amministrazione ha emanato l’atto di decadenza anche se con una piccola proroga al 20 dicembre per una malattia subentrata negli ultimi giorni.

Si tratta di un epilogo che richiama le battaglie degli anni passati, dopo l’approvazione della legge 119 del 2017 che prevedeva le 10 vaccinazioni obbligatorie ai fini della frequenza scolastica tra zero e 16 anni con una sostanziale differenza tra quelle per l’infanzia e i gradi successivi dove si parla di sanzione in caso di mancata vaccinazione. Così quando in maggio l’Ausl ha comunicato agli uffici dell’amministrazione la lista degli inadempienti, sono scattate le verifiche e gli avvisi. In maggio erano 110. Diverse famiglie hanno preferito ritirare i figli invece che sottoporli a vaccinazione. Altre, invece, si sono adeguate alla legge. Alcune hanno completato il percorso vaccinale iniziato e lasciato in sospeso dei figli.

Tra quelle famiglie che non hanno completato il percorso vaccinato del figlio c’è quella a cui il Comune ha infine fatto decadere l’iscrizione al servizio. In questo caso la famiglia non ha ritirato il figlio. I genitori in luglio hanno presentato in municipio una richiesta di vaccinazione fatta in Ausl, sostenendo che la condizione era sufficiente ai fini dell’ammissione del minore al servizio. Il Comune ha subito contestato la cosa, non ritenendola sufficiente, e sul finire di agosto ha chiesto ai genitori di inviare le memorie entro 10 giorni. Il confronto tra lo studio legale della famiglia e il Comune è andato avanti fino alla fine di settembre quando il Comune ha sottolineato come la presentazione di richiesta formale di appuntamento per le vaccinazioni non può essere considerata una opzione senza data di scadenza. Intanto l’amministrazione si era sincerata con l’Ausl che non esistessero condizioni di esonero dalla vaccinazioni per il bambino, cosa che non c’è. Come non c’è traccia di vaccinazioni fatte tra maggio e fine novembre. Così si arriva alla determina del 28 novembre con cui gli uffici di Palazzo Garampi danno il via alla decadenza della frequenza.

Il bimbo non in regola con le vaccinazioni, non potrà più frequentare la scuola comunale.

Andrea Oliva