Dalla Romagna al Medio Oriente. Moretti apre in Kuwait una boutique

L’azienda specializzata nel prêt-à-porter ha inaugurato un concept store

Dalla Romagna al Medio Oriente. Moretti apre in Kuwait una boutique

Dalla Romagna al Medio Oriente. Moretti apre in Kuwait una boutique

Dalla riviera romagnola al Medio Oriente. Piero Moretti - brand di abbigliamento prêt-à-porter fondato a Rimini nel 1969 e già assai noto all’estero (il 65% del suo fatturato viene dall’export) – ha inaugurato, nei giorni scorsi, a Kuwait City il primo negozio monomarca. Gestito da Starco Group, società leader del retail (dall’inglese, distribuzione e commercio) in Medio Oriente, il nuovo negozio offre una selezione esclusiva delle collezioni Piero Moretti.

L’obiettivo – ha fatto sapere l’azienda in una nota – è proseguire la propria espansione, "portando il vero ‘made in Italy’ e la produzione artigianale ai clienti del Medio Oriente".

Corre l’anno 1969 quando il capostipite Piero Moretti intercetta il respiro internazionale del turismo in Rivera e decide di trasformare il suo atelier di sartoria in un’azienda vera e propria: oggi Moretti Moda, che ha sede in via Emilia Mariani, è guidata dalla seconda generazione, rappresentata dai figli Fabrizio e Andrea, con le rispettive mogli e un team di circa 30 persone. Andrea Moretti riveste anche il ruolo di vicepresidente di Confartigianato imprese Rimini. Presente in oltre 700 boutique nel mondo – dalla Russia al Giappone - l’azienda ha recentemente chiuso un fatturato superiore a 6 milioni di euro ed è specializzata nell’abbigliamento femminile (con taglie dalla 40 alla 60). Dai tessuti agli accessori, tutti i capi sono interamente realizzati in Italia.

Assieme ad altri brand, dislocati tra Rimini e San Giovanni in Marignano, Piero Moretti fa parte – è bene ricordarlo – del cosiddetto ‘distretto dell’abbigliamento’ riminese. Un polo che, secondo l’ultimo monitor dei distretti industriali emiliano-romagnoli, rilasciato dalla Direzione studi e ricerche Intesa San Paolo, nel 2023 ha registrato un bilancio positivo dell’export, con un incremento del 5,6% rispetto al 2022. Il risultato è ancor più rilevante in un anno critico per il sistema moda italiano, a causa dell’incertezza sui mercati internazionali e dei rincari generalizzati, dovuti alla corsa dell’inflazione.

Maddalena De Franchis