"Fatemi tornare a casa...". Cosimo Iaia ieri mattina ha bussato anche in Prefettura per cercare risposte, non ottenendole. "Dal 24 dicembre non posso più arrivare con l’auto davanti a casa, nonostante abbia il regolare permesso per la zona a traffico limitato". Il calvario è cominciato a ridosso del Natale, dopo le decisioni prese dal comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza. L’attentato avvenuto il 20 dicembre a Magdeburgo, in Germania, con l’auto lanciata sulla folla in un mercatino natalizio, ha fatto ripiombare anche l’Italia nelle atmosfere poco festive del rischio di attentati. Così la circolare del ministero degli Interni ha chiesto un giro di vite laddove si realizzano villaggi natalizi o eventi durante le festività. Qui a Rimini la richiesta si è tradotta in un centro storico blindato con pilomat sempre alzati, tranne nei casi di intervento di forze dell’ordine, 118 o vigili del fuoco, e fittoni di cemento per impedire il transito nei momenti di maggiore afflusso in città. "Vivo lungo corso d’Augusto vicino a piazza Cavour – spiega Iaia – Abbiamo accolto le nuove norme di sicurezza in modo positivo, e pensavamo che fossero necessarie solo nel momento delle feste". Ma i giorni cominciano a sommarsi, senza che "si sappia fino a quando dovrà rimanere attiva questa situazione. In un primo momento sembrava che si sarebbe risolta dopo il Capodanno. Poi si pensava l’Epifania. Siamo a metà gennaio, le feste sono passate da un pezzo, ma a casa non posso tornare. Ho chiesto al Comune, non hanno saputo dirmi nulla. Così mi sono recato in Prefettura, ma anche qui niente. Intanto il tempo passa e per tutte le commissioni o urgenze devo continuare a muovermi a piedi, quando basterebbe che ai pochi residenti della zona venisse dato il codice che fa abbassare i pilomat".
a.ol.