Rimini, 28 giugno 2022 - È apparso disorientato. Non ancora del tutto consapevole del delitto commesso, quello della compagna, Cristina Peroni, 32 anni, massacrata sabato scorso con trenta coltellate nella casa di via Rastelli a Bellariva. Per quel femminicidio, il terzo registrato a Rimini nell’arco di pochi mesi, è finito in manette Simone Benedetto Vultaggio, 47 anni. Dal carcere ‘Casetti’, l’uomo continua a chiedere notizie del figlioletto di soli cinque mesi.
"Come sta? Dove si trova in questo momento? Vorrei vederlo". Queste le domande ripetute come un mantra al suo avvocato, Alessandro Buzzoni. Vultaggio, accusato di omicidio volontario aggravato, fino ad ora si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Oggi sono previsti sia l’interrogatorio di garanzia che l’autopsia sul corpo della vittima, disposta dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi e affidata alla consulente tecnica Loredana Buscemi.
"Ora non parlerai più male di me". E con il mattarello massacra la ex
Vultaggio, stando alla ricostruzione degli investigatori della Squadra mobile, avrebbe aggredito la compagna, originaria di Roma, ma trasferitasi a Rimini da circa un anno, al termine dell’ennesimo litigio. Cristina e Simona erano compagni, ma la loro era una relazione che chi li conosceva definiva "turbolenta". Lei, a quanto pare, voleva lasciarlo per sempre. "Non permetteva che tenessi mio figlio in braccio", avrebbe raccontato il 47enne agli agenti della polizia di stato, accorsi sulla scena del crimine. Per ucciderla, avrebbe utilizzato un coltello da cucina. Sferrando circa trenta fendenti, di cui uno dritto alla giugulare. Prima ancora, Vultaggio avrebbe stordito la donna con diversi colpi di mattarello, almeno secondo la ricostruzione degli inquirenti. Il pm Bertuzzi, che coordina l’inchiesta, ha disposto dei test tossicologici su Vultaggio per capire se l’uomo fosse o meno sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, quando si è scagliato addosso alla convivente. Il tutto con il figlio di cinque mesi nella stanza accanto.
Il padre del killer: "Temeva di non vedere più il figlio"
"Lui l’aveva aggredita e picchiata più volte – hanno raccontato alcuni vicini di casa – anche quando era incinta". "Mio figlio sta bene e ora lei non potrà più parlare male di me", avrebbe detto ad alcuni di loro il 47enne uscendo di casa, sabato mattina, ancora sporco di sangue. Cristina non l’aveva mai denunciato, ma a un certo punto aveva deciso di andarsene. Per un paio di mesi era stata a Roma col bambino, poi Simone l’aveva convinta a tornare a Rimini per passare più tempo con il figlio. Nella casa di via Rastelli i poliziotti hanno trovato anche uno zaino, che è stato posto sotto sequestro, una sorta di pistola artigianale e più di cento proiettili. Vultaggio è stato titolare di porto d’armi rilasciato nel 2009, che risulta scaduto.