Rimini, 3 ottobre 2016 - Un altro primato per Rimini, ma questa volta non fa sorridere nessuno. Secondo quanto emerge dalle statistiche sulla criminalità del Sole 24 Ore, Rimini anche quest’anno indossa la maglia nera, è infatti in pole position tra le province al top in Italia per incidenza dei reati denunciati nel 2015, in rapporto alla popolazione, insieme a Milano e a Bologna.
In questo studio spicca anche un generale arretramento (la flessione è del 4,5%) delle denunce nel corso dell’anno scorso: a crescere infatti sono poche tipologie di reati, come le truffe e le frodi informatiche, le estorsioni o il riciclaggio di proventi illeciti.
Rimini si guadagna il primo posto della classifica nazionale con 7.791 reati denunciati ogni 100.000 abitanti: 26.136 il numero totale dei delitti nel 2015, con una variazione del -1,9% rispetto al 2014.
Guardando le singole tipologie di reati Rimini è al primo posto per quanto riguarda i furti totali (5.211 ogni 100.000 abitanti, -4,6%) e il primato lo raggiunge anche per i borseggi: 1.071 casi ogni 100.000 abitanti (+6,6% in questo caso). Scende invece a quota settimo posto per truffe e frodi informatiche (337, +17%); Emilia Romagna da podio anche per quanto riguarda i furti negli esercizi commerciali: Bologna prima con 401 casi ogni 100.000 abitanti nel 2015 (+1,82%), Rimini terza dopo Milano con 326 (-3,87%), Ravenna quinta con 315 (-3,75%), Forlì-Cesena ottava con 259 (+3,75%). Passando alle rapine, in classifica risulta Rimini al quinto posto con 101 ogni 100.000 abitanti (-6,6%), segue Bologna al decimo (83, -6,6%). Si chiude con gli scippi: Rimini settima con 52 casi (-7,9%), Bologna decima con 45 (+25,2%)
A esprimere dubbi, però, sul calcolo e sui conseguenti dati della classifica è Andrea Gnassi, sindaco di Rimini e presidente della Provincia. «Resta comunque, ogni volta, intatta la perplessità per un metodo che, fondamentalmente, mette assieme pere con mele, non avendo mai considerato in venti anni di introdurre elementi più precisi di valutazione»..