REDAZIONE RIMINI

Crac del Grand Hotel di Riccione: respinto il ricorso. Andreatta non molla

La Corte d’Appello ha revocato la sospensiva che congelava il fallimento della società: legali pronti alla battaglia in Cassazione

Crac del Grand Hotel: respinto il ricorso. Andreatta non molla

Crac del Grand Hotel: respinto il ricorso. Andreatta non molla

Rimini, 17 febbraio 2024 – Colpo di scena nella battaglia che si sta consumando attorno al Grand Hotel di Riccione. Con una decisione a sorpresa, la Corte d’Appello di Bologna, l’altro ieri, ha respinto il ricorso che era stato presentato dall’avvocato Stefano Barbiani, docente dell’Università di Bologna e legale che rappresenta la Marebello spa, società di Gianni Andreatta a cui fa capo lo storico hotel di lusso della Perla verde e il complesso immobiliare che si sviluppa tra viale Gramsci e il lungomare della Repubblica. A novembre il presidente della terza sezione civile della Corte d’Appello aveva ‘congelato’ la messa in liquidazione della società, gravata da un passivo di circa 20 milioni di euro, a seguito della sentenza di fallimento emessa dal tribunale di Rimini il 13 settembre scorso, fissando al 9 febbraio l’udienza per entrare nel merito del procedimento. In molti probabilmente si aspettavano che i giudici bolognesi confermassero la sospensiva, ma così alla fine non è stato.

La decisione ha infatti portato al respingimento del ricorso e alla revoca dello stop imposto all’attività liquidatoria. Allo stato attuale teoricamente nulla osta alla ripresa della messa in liquidazione, anche se certamente Andreatta e il suo legale non resteranno a guardare. "La sospensione delle operazioni di liquidazione lasciavano pensare ad un accoglimento del reclamo, ma la sentenza dell’altro ieri ribalta la previsione – commenta l’avvocato Barbiani –. Rispettiamo la decisione, anche se le motivazioni non ci hanno convinto in quanto, a nostro avviso, non ancorate ad alcun precedente giurisprudenziale. Per questo motivo riteniamo che esistano i pressuposti per un ricorso in Cassazione. Stiamo inoltre valutando altri possibili strumenti di tutela, nei modi e nei termini di legge, incluso un eventuale concordato fallimentare".

Il legale della Marebello ha ora 30 giorni di tempo a partire dalla notifica per avanzare ricorso davanti alla Suprema Corte: resta da capire se a quel punto scatterà una nuova sospensiva o se le attività di messa in liquidazione potranno riprendere con la nomina di un perito che avrà il compito di svolgere una perizia sul complesso nel cuore della Perla Verde, che fino a qualche mese fa sembrava ad un passo dal finire all’asta. Il compendio immobiliare è composto da almeno una decina di appartamenti ed unità abitative, negozi, uffici, magazzini, parcheggi e impianti sportivi, oltre ovviamente allo storico albergo simbolo della Riccione turistica. A costruirlo in stile Coppedé, variante del Liberty, sull’area dell’ex ospizio Amati-Martinelli, fu nel 1929 il commendatore Gaetano Ceschina, noto imprenditore milanese, che commissionò il progetto all’architetto Rutilio Ceccolini. Con le sue 155 camere, delle quali 25 con bagno, cosa allora rara, eleganti arredi, telefono, autorimessa, tre campi da tennis e golf in miniatura, divenne subito il gioiello della Perla Verde.