ANDREA OLIVA
Cronaca

"Così abbiamo battuto gli hacker"

L’esperto Stefano Paolucci si è occupato del caso: "Grande collaborazione col team del social network"

Stefano Paolucci con Francesca Pirazzini: difendono i loro clienti dagli hacker

Stefano Paolucci con Francesca Pirazzini: difendono i loro clienti dagli hacker

Tutto è iniziato con una mail. È questo il cavallo di Troia che consente agli hacker di accedere ai profili social e rubare i dati. Ma nel caso della Polisportiva comunale, il cui profilo Facebook era stato hackerato, "siamo riusciti a recuperare tutti i dati senza perdere nulla, cosa affatto scontata". A vincere la battaglia contro gli hacker, o sarebbe meglio dire contro i programmi lanciati in rete per rubare dati e informazioni, ci ha pensato la web agency Paolucci marketing, guidata da Stefano Paolucci. La Polisportiva si era vista il proprio profilo Facebook a un tratto cambiare. Non era possibile inserire i contenuti legati ai corsi, mentre comparivano sequele lunghissime di post dedicati alla fotografia. Contenuti ripetitivi che nulla avevano a che fare con la società sportiva. Il timore riguardava anche i circa 5mila follower della pagina, e i loro dati. Invece, "non è stato perso nulla – riprende Stefano Paolucci – né tanto meno ci sono utenti e profili che hanno perso dati o rischiano".

Il tutto è iniziato "con una mail. A volte sembrano in tutto e per tutto mail inviate dallo stesso Facebook. Anche controllando i domini non è semplice capire se sono false o meno". Una volta aperto il link della mail, la frittata è fatta, e il programma pirata accede ai propri dati. "In questo caso il programma è entrato attraverso uno degli account business del profilo della pagina. Con il documento della denuncia alla polizia postale abbiamo iniziato a interfacciarci con il servizio Facebook Italia. Questo ci ha permesso di avere il supporto di Facebook per bloccare il programma pirata. Spesso gli hacker lanciano questi programmi per accedere ai profili e trasformarli. In questo caso stavano trasformando una pagina di contenuti sportivi in una foto dedicata alla fotografia. Infine arrivano a venderla come pagina artistica fotografica".

Una guerra di dati nel web, dalle ricadute quanto mai reali. Vendere un profilo è solo una delle possibili opzioni. I principali obiettivi sono i dati, inclusi quelli di accesso alle carte di credito. "Tentano di accedere anche alle carte di credito, ma oggi le restrizioni che hanno le carte sono maggiori, e non è affatto semplice". Intanto le aziende sono continuamente sottoposte ai pericoli della rete. "Seguaimo, fornendo i nostri servizi, tante aziende. Considerando un centinaio di clienti, riceviamo da questi tra le dieci e le quindici richieste di assistenza alla settimana per profili a rischio hacker. A volte molte richieste si concentrano in pochissimi giorni. Di solito tutto nasce da una semplice mail, e non è facile capire cosa si nasconde dietro. Serve molta attenzione".

Andrea Oliva