Avanti tutta con le piscine. Anche la Regione spinge per realizzare le strutture in riva al mare. Come? "Con un’operazione mai fatta finora: condividere con le Soprintendenze delle linee guida per fare le piscine e dare più servizi ai turisti", dice l’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini. Ma "non possiamo pensare di sostituire il mare con le piscine. La gente deve venire in Riviera sapendo di poter fare il bagno perché c’è un mare è sicuro e non inquinato". La questione delle piscine l’ha (ri)sollevata una settimana fa Jamil Sadegholvaad. Lamentandosi – su queste pagine – dei troppi vincoli che ostacolano la costruzione delle piscine in spiaggia. Nel nuovo piano dell’arenile di Rimini piscine e giochi d’acqua sono previsti, ma a certe condizioni: possono realizzare le strutture i bagni che si accorpano, può esserci – al massimo – una piscina ogni 300 metri, e di superficie non superiore ai 300 metri quadrati. Vincoli posti non dal Comune, ma dalla Soprintendenza. Ecco perché il confronto preventivo con le Soprintendenze per fissare linee di indirizzo comuni sulle piscine, come chiede Corsini, è condiviso da Rimini e molti altri comuni costieri. "Non esiste che in una regione sia concesso fare certe cose in spiaggia, e in un’altra no".
Palazzo Garampi ha una strategia precisa per non perdere altri ’treni’ e realizzare finalmente le piscine tra spiaggia e lungomare, al di là dell’emergenza mucillagini di quest’estate. La soluzione è il Parco del mare. Per i tratti ancora da realizzare, così come per alcuni di quelli già esistenti (dove sono stati fatti giochi d’acqua e fontane), il Comune sta valutando di realizzare delle piscine di medie dimensioni, con soluzioni non impattanti. E poi c’è il ‘triangolone’ del porto. Il Comune ha affidato il progetto di riqualificazione dell’area: l’idea è realizzare qui anche un beachclub con una grande piscina. Si allarga intanto il fronte dei ’no’. Dopo i Verdi anche Sinistra italiana va all’attacco: "Le piscine non sono la soluzione. Va pensato un nuovo modello di turismo, più sostenibile".
Manuel Spadazzi