Rimini, 18 gennaio 2018 - Esordio col botto per un ‘corso di formazione professionale per animatori in villaggi turistici, strutture alberghiere, resort e navi da crociera’. I partecipanti - trentadue persone provenienti da tutta Italia - i due organizzatori e l’albergatore si sono visti piombare nella hall i carabinieri, giunti sul posto con tre auto di servizio. Il blitz risale a pochi giorni fa, a Miramare, partito a quanto sembra dalle segnalazioni di alcuni dei partecipanti alle precedenti sessioni dei corsi, che a partire dalla tarda estate avevano avuto grossomodo cadenza mensile. Segnalazioni basate su presunte incongruenze tra le aspettative evocate dagli organizzatori, riguardanti futuri posti di lavoro con alte retribuzioni (articolo in basso) e... la realtà. Non solo: qualcuno ha anche parlato di corsi organizzati con dubbia professionità, all’insegna dell’improvvisazione. Questa almeno la sensazione di non pochi partecipanti. C’è chi attacca: «ci chiedono soldi millantando posti di lavoro».
I militari hanno identificato e sentito sul posto - per necessità di spazio - ovvero nella sala da pranzo della struttura ricettiva - uno ad uno - i ragazzi, gran parte dei quali di età compresa tra i 18 e i 30 anni, con qualche ‘fuori quota’ che ha superato gli ‘anta’. I due organizzatori - che illustrano le proprie attività anche attraverso un articolato sito internet - e l’albergatore sono stati invece portati e sentiti in caserma. Completamente estraneo ai fatti l’operatore turistico (così come i colleghi di altri alberghi che nei mesi scorsi hanno ospitato i corsi). Nessun procedimento a carico degli organizzatori (inutili i nostri ripetuti tentativi di contattarli telefonicamente in questi giorni).
Al fine di accertare eventuali irregolarità i carabinieri hanno avviato una serie di accertamenti, su disposizione della Procura della Repubblica di Rimini. Dopo il blitz dei carabinieri nell’hotel di Miramare, quella tornata di corsi è stata sospesa. «Molti ragazzi erano coi soldi contati, disperati alla ricerca di un lavoro – racconta un testimone oculare –. Qualcuno arrivato persino dalla Sicilia e dalla Calabria. Gran parte sono ripartiti il giorno stesso. Altri che non avevano treni disponibili sono rimasti per la notte, praticamente ospitati dall’albergatore». Ripartendo l’indomani con un sogno (il posto di lavoro) rimasto almeno per ora nel cassetto.