Rimini, 9 marzo 2020 - Un appello alla responsabilità arriva dal sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e dal presidente della Provincia, Riziero Santi, al termine della riunione fiume in prefettura di ieri pomeriggio che ha visto intorno al tavolo i sindaci e le forze dell’ordine. Il risultato è che per combattere il virus non ci sono vie di mezzo: "State a casa se potete, uscite solo se è strettamente indispensabile". Intanto, polizia, carabinieri, finanza e municipale si incontreranno stamattina per mettere a punto un piano per i controlli a tappeto, affinchè ognuno rispetti le regole dettate dall’ordinanza. Non verranno fatti sconti, assicurano, chi sgarra verrà denunciato.
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Gnassi , che ha fatto il tampone (era stato in contatto con gli assessori regionali contagiati) ed è risultato negativo, assicura che "siamo in grado di gestire l’emergenza dal punto di vista sanitario e organizzativo però bisogna essere lucidi, chiari e consapevoli, e ognuno ci deve mettere del suo". In Comune è stata convocata la giunta permanente, si sta lavorando al monitoraggio degli anziani soli, per portare la spesa a casa di chi non ce la fa, per l’assistenza, anche telematica dei disabili. Il sindaco assicura che si stanno cercando di chiarire "le zone grige del decreto, i punti che non sono chiari". Via via ci saranno delucidazioni e la cittadinanza verrà informata. "Rimini ha la forza per superare questo momento e ci sarà la ripartenza".
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Le zone grigie, spiega Riziero Santi, sono soprattutto quelle che riguardano le libertà individuali. "Dobbiamo chiarire questi aspetti, quelli che riguardano i movimenti interni alla provincia. Domani (oggi per chi legge, ndr) lo faremo in un contesto più ampio, regionale e nazionale. Il decreto è comunque fatto per limitare la mobilità delle persone che devono uscire solo per necessità: lavorare, curarsi, fare la spesa. Dopodichè c’è una vita sociale che il decreto non limita espressamente, anche se la filosofia è ‘state a casa se potete, perchè il contagio si ferma solo se si fermano anche le persone".
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Ieri sono stati messi a punto altri dettagli. I ristoranti che chiudono ad esempio non possono fare asporto, mentre piadinerie e rosticcerie non hanno limitazioni. Tranne quel metro di distanza ovviamente che dovrà essere rigorosamente rispettato. Di estetisti e parrucchieri non si fa menzione nel decreto. "In teoria no – dice Santi – ma se dobbiamo, e dobbiamo, stare lontani di almeno un metro, anche questo è un tema che deve essere affrontato. Sentiremo in Regione quale sarà l’interpretazione e ci confronteremo con altri territori. Nei prossimi giorni ci aspettiamo altre direttive a cascata che andranno a chiarire altri punti". Le forze dell’ordine sono state tutte mobilitate, salteranno licenze e tutti metteranno in campo quante più divise possibili. La riunione operativa sarà questa mattina, subito dopo saranno pronti a partire.