Rimini, 6 aprile 2020 - Come le lucertole con il sole. Ieri mattina a mezzogiorno, solo nell’area del parco Cervi erano state già una trentina le denunce fatte ad altrettante persone dalla Polizia. Moltissime anche nella zona di Riccione, e dopo le prime giustificazioni inziali, la risposta era sempre la stessa: "Come si fa a stare in casa con questo sole e poi è la domenica delle Palme". Ci sono addirittura quelli che ci hanno riprovato nemmeno un’ora dopo che erano stati multati e sono arrivati a quota 1.500 e passa euro di sanzione. Ieri sera la conta non era ancora stata fatta, ma mai come ieri ci sono stati tanti indisciplinati. Come se la domenica delle Palme fosse stata una sorta di spartiacque o un alibi a cui si sono attaccati giovani e meno giovani, soprattutto questi ultimi a giudicare dalle denunce. Ieri pomeriggio invece la gente si era spostata in zona mare, anche se le pattuglie disseminate su tuitto il ‘fronte’ li hanno costretti a fare dietrofront e a rientrare a casa. Chiuso invece, e sanzionato, un mini market, il cui titolare, un cittadino del Bangladesh del centro aveva deciso di rimnere aperto. "Dovrebbero esserci dei cartelli". Era la risposta che più spesso sono sentiti dare ieri mattina gli agenti della questura che sono stati costretti a correre al parco Cervi, dove c’era un gran via vai di gente. "Non lo sapevo che i parchi erano chiusi, devono metterci dei cartelli". Un coro unanime di gente con i cani, senza cani, in bicicletta, con i bambini, senza bambini e in monopattino. Come se l’universo mondo non fosse in balia del Coronavirus, dal pensionato alla casalinga con il cagnolino, tutti rispondevano piccati che, insomma, nel parco non c’è scritto da nessuna parte che non si deve transitare. I più indisciplinati, hanno accertato i poliziotti, erano quelli della fascia d’età dai 60 anni in su. "Ma veramente i parchi sono chiusi? Non lo sapevo". Ovviamente non ha attaccato, e sono cominciate a piovere multe su multe, 400 euro per quelli a piedi (che erano la maggioranza), 500 e passa per chi invece arrivava in macchina. Come la coppia di amici pizzicata in via Costantinopoli, dove lei ha raccontato che era andata a prenderlo perchè lui aveva mal di denti e lo stava portando a casa sua per curaralo. Il conto è stato 500 euro ciascuno. Leggi anche Scarica l'ultima autocertificazione - Vestiti, oggetti, stanze: la potenza del morbo - Troppa gente in strada: più controlli - Coronavirus nel mondo Molti gli irriducibili anche tra Riccione e Cattolica che hanno costretto i carabinieri della Compagnia a un super lavoro. Moltissime le persone che sono uscite di buon’ora, la metà con il cane al guinzaglio (peccato che facessero fare a quei poveri animali molta più strada del dovuto), una marea che andava all’edicola più distante da casa (mai visti tanti lettori come adesso), altri in macchina che cercavano di raggiungere luoghi un po’ meno battuti dalle pattuglie. Anche qui ieri sera dovevano ancora fare i conti, ma le sanzioni erano veramente tante. "In fondo – ha ribattuto uno dei multati – a confronto di Napoli siamo degli angeli". Un riccionese, di 62 anni, ha invece fatto tombola. Ieri mattina è stato fermato in giro per la Perla da una pattuglia dei Radiomobile. Era a piedi e parecchio lontano dalla sua abitazione. Giustificazione: zero, ed è scattata la multa da 400 euro. Non l’ha presa molto bene, ma ha incassato senza fare tante storie. Ma se le forze dell’ordine speravano di averlo convinto a tornare a casa a orecchie basse, si sbagliavano di grosso. Appena un’ora dopo i carabinieri l’hanno fermato a Cattolica. Questa volta il tizio era in macchina: aveva deciso di tentare la sortita fuori dalla Perla, sperando di riuscire a eludere la sorveglianza delle divise. Gli è andata male, anzi peggio. Perchè gli è stata contestata la recidiva che ha fatto salire il conto a 1.066 euro, che aggiunti ai 400 di un’ora prima fanno una bella mazzata. La sua risposta è stata secca: "Non mi importa un bel niente delle multe, tanto non le pago".
CronacaCoronavirus Rimini, parchi presi d’assalto. Record di multe