Rimini, 21 estate 2018 - Coriano non è Gabicce. Nel municipio guidato da Domenica Spinelli la richiesta presentata da una coppia omosessuale per il riconoscimento di due bambini nati all’estero quali figli della coppia, è stata bloccata. Tutto sospeso, tanto che la coppia ha deciso di revocare la propria richiesta e molto probabilmente busserà in qualche altro municipio per vedere riconosciuti i propri figli.
A Coriano questo non è possibile. Non appena l’ufficio di Stato civile ha ricevuto la richiesta della coppia, Mimma Spinelli ha sospeso la pratica. «Il sindaco - spiega - è un ufficiale del governo e deve rendere conto al ministro degli Interni. Questo ho fatto. In una situazione di vuoto legislativo ho scritto al ministro Salvini ed al ministro per la Famiglia, Fontana presentando loro il caso in attesa di un pronunciamento».
La medesima spiegazione è stata girata anche alla coppia che aveva chiesto il riconoscimento dei figli, ed è suonata come sonora bocciatura. Il fatto che la richiesta al Comune si stata ritirata non sorprende come non sorprende che ieri Domenica Spinelli sia stata presa come esempio dalle associazioni CitizenGo, Generazione Famiglia e dall’onorevole della Lega nord Simone Pillon come amministrazione virtuosa, invitandola alla conferenza che si è tenuta a Roma. «Su un tema di questo tipo deve intervenire il legislatore - rivendica la Spinelli -. E’ del tutto inopportuna qualunque decisione autonoma».
Insomma, a Coriano non si fanno fughe in avanti come accaduto a Torino, Milano, Bologna, Sesto Fiorentino e Gabicce. Quanto accaduto in questi Comuni hanno portato le due associazioni citate in precedenza ad annunciare ieri in conferenza esposti nelle rispettive procure.
Quanto accaduto nelle città appena citate è cronaca. Coppie omosessuali hanno visto riconoscere come figli i bambini nati con la pratica dell’utero in affitto. I bambini sono nati all’estero. Diverse coppie hanno affrontato viaggi che le hanno portate nella parte ovest degli Stati Uniti dove hanno conosciuto donne e medici disponibili a far nascere i figli. Poi il ritorno in Italia e la battaglia per vederli riconosciuti come figli. Ad oggi sono pochi i municipi dove questo è accaduto.
Non certo Coriano dove al contrario il sindaco ha sospeso tutto rimandando la decisione al ministero. Quanto è bastato per far diventate Mimma Spinelli simbolo delle associazioni che combattono il riconoscimento delle famiglie omosessuali con figli. «Mi sono comportata da amministratore, non ne faccio alcun caso politico. E’ un tema etico e così come è stato per l’aborto o il divorzio credo che vada sottoposto a una consultazione referendaria. Io, come semplice sindaco, non posso assumere una simile decisione».