"Oggi sarebbe stato il tuo compleanno. In questo giorno, io non ti piango soltanto. Ti celebro". Più forte delle minacce che continuano ad arrivare. Andrea Minguzzi, misanese di origine e padre del giovane Mattia Ahmet Minguzzi, non intende silenziare quella che sta diventando una battaglia per la giustizia, per il rispetto, per un mondo migliore. "Oggi sarebbe stato il tuo compleanno - scriveva ieri sui social -. Un giorno che per me sarà sempre sacro, anche se il destino ti ha strappato via troppo presto, senza alcun motivo, con una violenza cieca che ancora oggi non riesco a comprendere. In questo giorno, il mio cuore si riempirà di dolore, ma anche di amore. Perché tu, figlio mio, sei e sarai sempre luce. La tua assenza è un vuoto che non si colma, ma la tua presenza, il tuo sorriso, la tua bontà sono diventati una bandiera. Sei diventato un simbolo di ciò che è giusto, una voce che continua a gridare giustizia, amore, speranza. Non sei più solo mio figlio: sei figlio di una comunità che ha deciso di dire basta, che ha deciso di trasformare il dolore in lotta, la rabbia in cambiamento. Il tuo nome vive nelle scuole, nei racconti, nei progetti nati per salvare altri giovani dalla stessa sorte. Vive nei cuori di chi ha deciso di non restare in silenzio. Tu sei la prova che anche nella tragedia può nascere un seme di luce... Rinnovo la mia promessa: continuerò a lottare, a parlare di te, a cercare giustizia e soprattutto a costruire, nel tuo nome, un mondo dove nessun altro genitore debba provare quello che provo io. Un mondo dove i giovani non debbano morire, ma vivere. Sognare. Amare..."
Cronaca"Continuerò a lottare e a parlare di te, i giovani devono vivere"