MARIO GRADARA
Cronaca

Concessioni, la svolta: "Sfrattati dalle spiagge"

Rimini: Mauro Vanni (Confartigianato Imprese Demaniali) tuona dopo il via libera. La Camera ha approvato il decreto Fitto: scarsi indennizzi a chi perderà i bandi.

Mauro Vanni, di recente confermato presidente di Confartigianato Imprese Demaniali

Mauro Vanni, di recente confermato presidente di Confartigianato Imprese Demaniali

Rimini, 1 novembre 2024 – Il decreto Fitto è stato approvato alla Camera. Il provvedimento che contiene le norme per le concessioni balneari era ricompreso nel decreto Infrazioni, che è passato, l’altro pomeriggio, con 144 sì e 83 no. Il governo ha messo la fiducia sul provvedimento. Il testo passa all’esame del Senato, e andrà convertito in legge entro il 14 novembre.

Cosa ne dice Mauro Vanni?

"Dico che è incredibile", attacca il presidente di Confartigianato Imprese Demaniali.

Cioè?

"In maniera inspiegabile il governo ha voluto un decreto che peggiora notevolmente il decreto Concorrenza di Draghi, e anche le richieste dell’Ue. Siamo sconcertati".

Che cosa non vi convince?

"Tutto. A partire dal mancato riconoscimento del valore delle nostre imprese".

Cosa accadrà?

"Di fatto lo Stato espropria le imprese private. E ci spaventano un paio di elementi che apriranno le porte ai grandi investitori, contro i quali noi bagnini, con le nostre imprese famigliari, non potremo certo competere".

Quali sono questi elementi?

"La mancata introduzione di un limite massimo del numero di concessioni che un singolo soggetto potrà richiedere".

Poi?

"Il rilascio di un indennizzo che il concessionario che subentra dovrà dare non al concessionario uscente, ma allo Stato. E’ un’autentica follia giuridica".

Ma a stabilire i ’paletti’ per le gare delle concessioni saranno i Comuni...

"Sì, ma le linee guida generali sono queste, definite nel decreto Fitto, e i Comuni con i bandi dovranno necessariamente muoversi all’interno di questa cornice".

L’indennizzo è possibile per gli investimenti eventualmente fatti negli ultimi 5 anni.

"Altra presa in giro. Chi ha investito da 5 anni in qua, nella situazione di totale incertezza? Quasi nessuno. E poi..."

Dica.

"Oltre che per i grandi gruppi industriali, si apre un’autostrada anche per organizzazioni malavitose che voranno riciclare denaro. Il che poi andrà a discapito dei consumatori, cioè dei turisti. Sparirà il nostro prodotto turistico, la nostra offerta".

Adirete alle vie legali?

"Valuteremo".