Il caos delle concessioni balneari continua a tener banco nei tribunali, aspettando la nuova legge del governo che riformi il settore e dia certezze agli operatori. Ieri la Corte costituzionale si è espressa sulla norma emanata dalla Sicilia per la proroga delle concessioni, dichiarandola "illegittima". Nel frattempo l’Antitrust ha deciso di fare ricorso al Tar contro Misano e altri 20 comuni costieri, colpevoli di aver applicato la proroga delle concessioni di spiaggia per un anno (fino a dicembre 2024), senza già fissare il periodo in cui si faranno le gare pubbliche per assegnare le attività di spiaggia. In Emilia Romagna, oltre a Misano sono finite nel mirino dell’Antitrust anche Ravenna e Cervia. Nei guai tante altre note località balneari come Forte dei Marmi, Viareggio, ma anche Gaeta, Pescara; Vasto. I giudici del tribunale amministrativo regionale hanno già fissato l’udienza, per il caso di Misano: il ricorso dell’Antitrust verrà discusso l’11 luglio.
Fabrizio Piccioni, sindaco di Misano, non nasconde la sua forte preoccupazione. "Non capiamo questa mossa dell’Antitrust contro di noi – spiega – visto che abbiamo rilasciato la proroga motivandola proprio con le imminenti gare per affidare le concessioni. Forse siamo stati un po’ generici nell’indicare il periodo in cui faremo i bandi, scrivendo entro fine anno. D’altra parte, tutti i comuni sono nel caos, mancando ancora una legge nazionale a riguardo". L’amministrazione misanese si è affidata all’avvocato Franco Fiorenza, luminare in materia, per difendersi dal ricorso dell’Antitrust. "Invieremo a breve un documento in cui chiariremo all’Autorità la nostra posizione. Se questo non dovesse bastare e se l’Antitrust poi dovesse ottenere, al Tar, la sospensiva della proroga, presenteremo subito il ricorso al Consiglio di Stato. Non possiamo permetterci, in piena estate, di non sapere chi gestisce le nostre spiagge".
Sono state risparmiate dall’azione legale promossa dall’Autorità garante della concorrenza le amministrazioni comunali di Rimini, Riccione, Cattolica e Bellaria. A Palazzo Garampi si lavora già ai criteri per i bandi con cui saranno assegnate le attività balneari, nonostante la pioggia di ricorsi presentati da operatori e associazioni di categoria. "Tra i requisiti che verranno valutati nelle gare – sottolinea Roberta Frisoni, assessore al demanio di Rimini – ci saranno le capacità tecniche, professionali e finanziarie. Ma con le nuove concessioni vogliamo anche valorizzare le piccole e medie imprese, le ricadute occupazionali, la sostenibilità ambientale e l’idoneità degli interventi proposti dagli operatori al Parco del mare".
Per quanto concerne la durata delle concessioni, "il complesso quadro normativo nazionale ci fa propendere per un periodo massimo di 20 anni. Ma la durata delle nuove concessioni – precisa la Frisoni – sarà commisurata agli investimenti proposti dagli operatori". Pertanto, in alcuni casi "le concessioni potrebbero durare anche meno di 20 anni. La durata sarà stabilita in base agli investimenti sulle attività". In attesa della sospirata legge di riforma delle concessioni da parte del governo, a Palazzo Garampi vogliono farsi trovare pronti. L’estate servirà a fissare i criteri per i bandi. Poi "nei mesi tra ottobre e novembre – assicurano dal municipio – si procederà con le gare pubbliche per assegnare le attività balneari".
Manuel Spadazzi