"La proposta della Regione, in accordo coi Comuni costieri, di prorogare di un anno le concessioni balneari, consentirà al Governo di avere il tempo per emanare i decreti attuativi fondamentali per indire evidenze pubbliche che tengano conto della fotografia scattata e che conferma la non scarsità delle spiagge". Lo afferma Mauro Vanni, presidente Confartigianato Imprese Demaniali. Ma il presidente del Conamal Roberto Biagini, non ci sta. L’ex assessore polemizza con la Regione: "Chi firmerà una proroga sino al 31 dicembre 2024? Lei assessore Corsini dall’alto dell’immunità politica declama cosa dovrebbero fare i Comuni costieri, tanto la responsabilità (quella reale e non quella politica) resterà in capo a chi materialmente emana l’atto amministrativo". "Come Conamal abbiamo già pronte le diffide affinché ogni istituzione dal 2 gennaio vada a verificare cosa c’ è sull’arenile a quella data per poi trasmettere le verifiche a chi di dovere. E come possono le imprese esercitare l’attività di stabilimento balneare o di chiosco bar con il titolo concessorio scaduto?" Opposto il parere di Vanni: "Prendiamo atto dell’iniziativa della Regione, che comprende il disagio delle imprese che si riflette sulla qualità della proposta turistica complessiva. Per noi è un punto fermo: assistere a iniziative di singoli Comuni creerebbe un disordine ingiustificabile nella gestione del demanio marittimo. Ci sono 1500 imprese, sostanzialmente a conduzione famigliare, che sulla costa da troppo tempo vivono nell’incertezza". Anche Legacoop Romagna, col presidente Paolo Lucchi, sostiene la proroga, decisa con "indirizzo unitario, nella totale assenza di una legge nazionale con regole omogenee su cui impostare i bandi".
CronacaConcessioni balneari. Regione vicina ai Comuni, ma c’è chi è contrario