
Mattia Ahmet Minguzzi, figlio dello chef Andrea originario di Misano Adriatico e della violoncellista Yasemin Akincilar
Un dolore enorme, impossibile da dimenticare. A cui ora, purtroppo, si aggiungono anche le minacce e la paura di diventare a loro volta vittime. E’ un incubo senza fine quello dei genitori di Mattia Ahmet Minguzzi, figlio dello chef Andra, originario di Misano Adriatico. Mattia, che avrebbe compiuto ieri 15 anni, fu aggredito da due minorenni lo scorso 24 gennaio a Istanbul e morì dopo 17 giorni di coma. L’avvocato della famiglia, in queste ore di grande sofferenza per tutti i parenti, è uscito allo scoperto per denunciare le continue minacce di morte subite dal padre e dalla mamma di Mattia, ma anche da lui stesso e dalla sua famiglia.
"Se continui a postare sui social media oggi o domani ti ritroverai con un coltello in pancia o nel petto. O forse un proiettile in testa. Rinuncia alla difesa della famiglia Minguzzi e vivi una vita serena con tua moglie. Ascolta me, fai liberare Berkay Budak (uno dei due assassini di Mattia ndr) e chiudiamola qui", è una delle minacce ricevute e condivise dall’avvocato Rezan Epozdemir. Sebbene la morte dell’adolescente, figlio dello chef Andrea e della violoncellista turca Yasemin Akincilar, abbia sollevato un’ondata di solidarietà in Turchia, sono state le minacce alla famiglia a caratterizzare le ultime settimane. Minacce cui la polizia turca ha reagito con il pungo duro.
Al momento sono 8 gli arrestati, l’ultimo ieri mentre un altro arresto era avvenuto lo scorso 15 aprile: un uomo di 67 anni accusato di aver strappato i fiori e deturpato la tomba di Mattia. Pressioni e minacce che hanno colpito una famiglia in lutto in maniera continua e sistematica, al punto da spingere la polizia turca ad aprire un dossier rubricato come "crimine organizzato".
Una decisione presa per tutelare la famiglia, ma anche perché le minacce sono avvenute attraverso furti di dati, profili social craccati e numeri privati, al punto da far pensare che dietro ci sia una vera e propria organizzazione "Vedremo cosa verrà fuori da questo dossier. Noi non ci fermeremo e forniremo tutte le prove in nostro possesso per far punire queste persone. La famiglia Minguzzi è decisa a giungere alla condanna degli assassini", ha dichiarato l’avvocato Epozdemir. Il pubblico ministero turco ha chiesto 24 anni carcere per i due autori dell’omicidio. Mattia Ahmet, quel giorno, era andato con alcuni amici in un popolare mercatino. Un piccolo diverbio tra adolescenti aveva scatenato la reazione dei due assalitori che prima si erano dileguati, poi erano tornati armati di coltello. Le immagini delle telecamere hanno cristallizzato il momento dell’attacco: prima le 5 coltellate da parte di uno, poi il calcio in testa finale sferrato dal secondo. I due si sono giustificati asserendo di essere stati insultati.
Il quattordicenne era riuscito ad arrivare vivo in ospedale grazie all’intervento di una dottoressa che per caso si trovava sul luogo dell’attacco e alla prontezza dei presenti che hanno chiamato un’ambulanza. L’intervento disperato dei medici e la degenza in terapia intensiva non sono però bastati a porre rimedio ai danni subiti da reni, polmoni e cuore e che hanno reso anche impossibile la donazione degli organi.