REDAZIONE RIMINI

Cinquant’anni di puro artigianato: "La cornice è un vestito su misura"

Ennio Ruggiero celebra mezzo secolo di lavoro tra legno, vetro e passione: nella sua storica bottega

Ennio Ruggiero nel suo laboratorio di Rimini, tra attrezzi, legno e ricordi: da cinquant’anni dà forma a cornici come fossero abiti su misura per l’arte

Ennio Ruggiero nel suo laboratorio di Rimini, tra attrezzi, legno e ricordi: da cinquant’anni dà forma a cornici come fossero abiti su misura per l’arte

Nel cuore di Rimini resiste una bottega d’altri tempi: "Cornici Ruggiero". Fondata nel 1967 da Vincenzo Ruggiero, oggi è guidata con passione dal figlio Ennio, che porta avanti da cinquant’anni una tradizione fatta di precisione, dedizione e amore per il bello.

Com’è nata l’attività? "L’ha fondata mio padre nel ’67. Dopo la sua morte, nel ’75, ho preso in mano la bottega. Venivo dal mestiere di falegname, ci ho messo un po’ a entrare nel mondo commerciale".

Si ricorda il primo giorno? "È stato difficile. Non ero abituato a rapportarmi coi clienti. Ma ho deciso di provarci, e non sono più tornato indietro".

Cosa l’ha spinta a continuare? "Il dovere. Era giusto provarci, dopo sei mesi volevo mollare e tornare al mio lavoro di falegname, ma alla fine sono andato avanti e mi sono appassionato. A tornare indietro avrei fatto la stessa scelta".

Come si svolge una giornata tipo? "Sempre uguale: partenza da Santarcangelo, apertura alle 9. Lunedì si va dai fornitori. Poi pausa pranzo alle 12:30, riapertura alle 16, chiusura alle 19:30. Mai di domenica: le mani devono riposare".

Il laboratorio com’era all’inizio? "Molto simile a oggi. Alcuni attrezzi sono cambiati, certo, ma la passione e la qualità sono rimaste. Anzi, sono cresciute".

Quanto tempo richiede realizzare una cornice? "Dipende dal tipo, ma i passaggi sono sempre sette: passepartout, taglio, montaggio, vetro, assemblaggio, chiusura e rifinitura. Ogni cornice va ripresa più volte".

Cos’è per lei una cornice? "Come un vestito. Deve stare bene sul soggetto. Non esiste la cornice universale. Serve occhio ed esperienza per individuare quella giusta".

C’è una cornice che ricorda con particolare soddisfazione? "Una in particolare no, ma mi piace lavorare con i fotografi per le mostre. Sapere che le mie cornici accompagnano opere importanti, mi gratifica".

Ha avuto opere o clienti famosi? "Sì, opere di Botero, disegni di Fellini, lavori di Virgilio Guidi, Schifano, Fontana…"

Cosa le piace di più del suo lavoro? "Il rapporto coi clienti. Vedere che tornano, anche da lontano. Mi vengono a trovare da Milano, dalla Svizzera… questo mi dice che il mio lavoro ha un valore".

Cos’è cambiato nel suo lavoro in questi 50 anni? "Poco. La routine è la stessa, come l’approccio. Ma il mondo intorno sì, è cambiato molto. Negli anni 70 c’era la fila fuori dalla bottega, dopo il Covid, la richiesta è crollata".

Come vede il futuro del laboratorio? "Non lo vedo, sinceramente. Nessuno in famiglia continuerà. E va bene così. È un mestiere che richiede pazienza e costanza. È un’arte del presente e del passato ma non del futuro".

Come festeggerà i 50 anni di attività? "In modo semplice, con la famiglia qualche amico di vecchia data, un brindisi, qualche racconto tra ricordi e risate. Niente clamore, solo gratitudine".

A 78 anni Ennio dice di sentirsi ancora in forma, la testa è quella di una volta, e finché c’è passione e salute si lavora volentieri. Gli dispiace solo pensare al momento in cui dovrà smettere, ma oggi si gode ogni giornata in bottega.

Riccardo Bianchini