Ciclista muore dopo l’incidente Il giudice assolve automobilista

Lo scontro avvenne nel 2019 nella rotonda sulla Marecchiese. L’anziano era deceduto. dopo sei giorni di agonia

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Assolto perché il fatto non costituisce reato. Si è concluso così il processo per omicidio stradale che vedeva alla sbarra un 60enne di Savignano, rappresentante di commercio, rimasto coinvolto nell’agosto del 2019 nell’incidente avvenuto nella rotatoria di via Marecchiese all’altezza del cavalcavia dell’Adriatica, nel quale perse la vita un ciclista, l’80enne riminese Terzo Manutti. Dopo 6 giorni di agonia l’anziano era spirato all’ospedale Bufalini di Cesena. Secondo la ricostruzione fatta dalla Polizia stradale di Rimini, intervenuta per ricostruire l’accaduto, la Opel Astra al volante della quale si trovava il 60enne, si era immessa nella rotatoria proprio quando stava sopraggiungendo l’80enne in sella alle due ruote. L’impatto non era stato particolarmente forte, ma l’anziano era caduto sull’asfalto e aveva avuto la sfortuna di battere la testa, venendo immediatamente soccorso dai sanitari del 118. In seguito, viste le ferite riportate, si era deciso di portarlo in elicottero al Bufalini. In un primo momento non era sembrato essere in pericolo di vita, ma nonostante i tentativi disperati dei medici, alcuni giorni dopo il suo cuore aveva smesso di battere.

L’automobilista, risultato negativo sia al test dell’alcol che a quello degli stupefacenti, si è ritrovato a processo con l’accusa di omicidio stradale. In aula è stato difeso dall’avvocato Paola Mengozzi del foro di Forlì. Determinante, durante il dibattimento, è stata soprattutto la testimonianza di una persona che quel giorno si trovava proprio nel luogo dell’incidente. Il 60enne, stando alla tesi della difesa, stava procedendo lentamente per via del traffico congestionato dell’ora di punta (il tutto è avvenuto poco dopo le 12) ed era appena ripartito dopo una breve fermata quando ha impattato contro l’80enne. La sua visuale, inoltre, sarebbe stata ostruita da una siepe, che gli avrebbe impedito di accorgersi in tempo dell’arrivo del ciclista, rendendo di fatto molto difficile evitare l’incidente. Per conoscere le esatte motivazioni della sentenza bisognerà comunque attendere 90 giorni.