REDAZIONE RIMINI

Ciak, si gira la Settima arte Sul palco del Galli c’è la Fenech

Al direttore della fotografia Vittorio Storaro (tre Oscar in carriera) andrà il riconoscimento ad honorem. Premio alla carriera per la celebre attrice e per Gabriele Lavia. Opening night il 26 con Missiroli.

Ciak, si gira la Settima arte Sul palco del Galli c’è la Fenech

Luce alla cinepresa per illuminare un percorso riminese in cui si incontrano e coabitano la cultura e il made in Italy. Prende forma la quinta edizione della Settima arte cinema e industria, il festival che dal 26 al 30 aprile si snoderà fra gli hotspot felliniani del centro storico ma non solo. Cinque giornate, dunque, per celebrare la cultura cinematografica con anteprime, proiezioni e diverse masterclass in programma. Non sarà tuttavia il solito festival del cinema. Spiega il direttore artistico, Roy Menarini, che l’intento è celebrare il cinema come "industria culturale" onorando "i mestieri che lo animano e non solo registi e attori". Perciò il 29 aprile al Teatro Galli la giuria, presieduta anche quest’anno da Pupi Avati, consegnerà ‘ad honorem’ il premio ‘Confindustria Romagna Cinema e Industria’ al direttore della fotografia (e tre volte premio Oscar) Vittorio Storaro, definito per l’occasione "maestro di luce". Nella splendida cornice del Teatro Galli il 29 aprile, poi, sarà consegnato il premio alla carriera alla grande icona del cinema internazionale Edwige Fenech e al regista e attore Gabriele Lavia. A Bibi Film andrà invece il premio per la produzione, mentre Teodora si aggiudica il riconoscimento speciale per la distribuzione. Giada Calabria e Michele Braga, infine, incasseranno rispettivamente il premio per la scenografia e il premio per la musica. "Il cinema – spiega Roy Menarini – è legato a altre industrie culturali come l’editoria". Non a caso nel programma spicca il nome di Marco Missiroli, che aprirà il 26 con un dibattito al Fulgor partendo da alcune pellicole ‘life changing’ proiettate durante il festival. Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna, durante la conferenza di presentazione, ha inoltre sottolineato come "il cinema italiano nella storia abbia sempre saputo reagire alla conquista del cinema hollywoodiano, riuscendo a creare qualcosa di meglio che ha portato il made in Italy in tutto il mondo".

Il sindaco Jamil Sadegholvaad ha parlato inoltre del percorso con cui Rimini si candida a Capitale della cultura 2026. "La nostra – ha detto – è una candidatura che vuole unire l’alto e il basso, ovvero la cultura popolare con quella più alta. E Rimini può rappresentare al meglio queste caratteristiche". Per il sindaco, infine, "il festival Settima arte va nella direzione giusta, per alimentare la cultura cinematografica nel nostro Paese e nella nostra città".

Andrea G. Cammarata