Chiringuiti e regole: "Spiaggia, sì alla movida"

Maurizio Bronzetti, noto imprenditore, critica le restrizioni sulla musica: "Non fanno concorrenza alle discoteche e anzi contribuiscono al turismo".

Chiringuiti e regole: "Spiaggia, sì alla movida"

Maurizio Bronzetti

"Primo: su quasi 30 chiringuiti di Rimini si contano sulle dita di una mano quelli che fanno qualche serata con musica a settimana. E solo uno, non dei miei, che di domenica fa duemila e passa persone, all’aperto, sulla spiaggia, senza nessun ‘grave pericolo’ per sicurezza e igiene come dice qualcuno. Secondo: i chiringuiti non fanno affatto concorrenza alle discoteche, semmai tirano la volata, visto che non aprono prima dell’una o le due di notte. Terzo: basta andare a Marina di Ravenna per uscire dal mortorio di Rimini, e vedere gente che balla in riva al mare due sere a settimana fino alle due di notte. Ma se vogliono affossare del tutto il nostro turismo lo dicano, e i chiringuiti li vietino anche per la musica d’ascolto a pomeriggio". E’ un fiume in piena Maurizio Bronzetti, titolare di vari stabilimenti balneari. Tra gli altri Tortuga Beach, Turquoise, alcuni hotel e attività legate al turismo, compreso lo storico Nettuno. Ultimo acquisto, la discoteca Ecu, storico locale comprato all’asta per mezzo milione di euro, con l’obiettivo dell’apertura annuale, con maxi-piscina e ristorante. Il presidente di Confcommercio Indino chiede il rispetto delle regole, e pari condizioni tra le disco e i locali ‘volanti’ sull’arenile... "Io ho anche una discoteca – aggiunge Bronzetti -, l’Ecu. E non condivido una parola. Solo alcuni chiringuiti un paio di volte a settimana chiudono a mezzanotte, e una volta all’una. Fine. Dov’è il problema? Al Turquoise non l’ho neanche montato, pur avendo il permesso". Resta il ‘problemino’ delle regole da rispettare, per quelli che fanno musica, e ballo. "Qualche giorno fa mi è arrivata una una diffida dalla questura per una festa fatta al ristorante del Tortuga a luglio, con medici e infermieri di alcuni reparti degli ospedali di Rimini e Santarcangelo. Dopo la cena qualcuno, non dei pericolosi eversivi ma personale ospedaliero, un’ottantina di persone, ‘si muoveva a tempo di musica’, 5 minuti dopo la mezzanotte. Diffida. Prossima volta sanzione e denuncia penale. Poi magari arrivano brand famosi, Coca Cola o Corona, e fanno tre giorni di rave party sulla spiaggia libera". Quindi? "Quindi ci ho messo 15 anni per far mangiare la gente sulla sabbia, per cercare di sdoganare le piscine in spiaggia. Ora i chiringuiti. La verità è che siamo troppo lenti. Troppo ottusi. I turisti decidono in tre secondi di andare altrove. La gente viene in vacanza per sentire musica, divertirsi, fare festa. Sa cosa le dico?" Dica. "Nelle osservazioni al nuovo piano spiaggia c’è chi ha chiesto di far fare ‘piccolo ballo’, cioè cena spettacolo fino all’una, ai ristoranti di spiaggia. Eventi legati a compleanni o matrimoni, con regole e orari precisi. E sanzioni a chi trasgredisce. Vedremo come va a finire".

Mario Gradara