ANDREA OLIVA
Cronaca

Chef finisce all’ospedale: "Massacrato dalla banda"

Agguato a Riccione: accerchiato e picchiato da otto stranieri

Chef finisce all’ospedale : "Massacrato dalla banda"

Chef finisce all’ospedale : "Massacrato dalla banda"

Riccione, 3 luglio 2024 – La richiesta di una sigaretta, quel gruppo di giovani nordafricani che lo accerchia, poi le botte. Calci e pugni che gli hanno rotto una costola e sublussato il coccige. Mattia C., un giovane chef riccionese che lavora in un locale della zona mare racconta quei cinque minuti di paura vissuti lunedì sera in via Ugo Bassi all’Abissinia a Riccione. E’ riuscito a scappare sfruttando un attimo di pausa tra i colpi ricevuti. Una serata da incubo finita con una denuncia e il referto del pronto soccorso.

Partiamo dal principio, quando è uscito dal lavoro.

"Erano le 23,15 circa e me ne tornavo a casa quando in via Ugo Bassi ho visto quel gruppo di giovani magrebini che venivano verso di me. Hanno provato a chiedermi una sigaretta, cercavano un pretesto per avvicinarmi. Non li ho considerati, ma loro non hanno mollato. Poi è stato tutto molto veloce, si sono avvicinati sempre più, hanno iniziato a spintonarmi ed infine mi hanno buttato a terra".

Cosa volevano?

"Hanno iniziato a darmi calci e pugni e a parlare, ma non riuscivo a capire cosa dicevano, cercavo solo di proteggermi. Ho sentito che hanno provato a prendermi il portafoglio, ma era nella tasca chiuso da bottoni, non ci sono riusciti. Ero rannicchiato a terra e incassavo".

Non c’era nessuno in strada che la poteva aiutare?

"Poco prima si era alzato un forte vento e le strade si erano svuotate. In quella zona poi ci sono per lo più case e persone anziane che ci vivono, non penso mi avrebbero sentito".

Com’è fuggito?

"Ho sfruttato un attimo in cui hanno allentato la presa, mi sono alzato e ho cominciato correre".

Ed è corso in ospedale…

"No, sono andato a casa e ho chiamato i carabinieri per la denuncia. Sono arrivati subito. Dopo sono andato in ospedale".

Ora come sta?

"Ho una costola rotta e una sublussazione al coccige. Mi hanno dato trenta giorni di prognosi e dovrà stare fermo".

Le era mai capitato di vedere bande in quella zona?

"Mi era capitato un paio di settimane fa che un gruppetto di giovani magrebini provasse ad avvicinarmi, ma in quel caso l’aggressione era stata solo verbale e non erano andati oltre. Questa volta invece…".

Erano minorenni?

"Non direi. Erano giovani, ma sembravano tutti maggiorenni. Voglio raccontare quanto mi è accaduto perché al mio posto potrebbe esserci stato chiunque. Non penso proprio che quel gruppo avrebbe avuto remore a comportarsi alla stesso modo con persone anziane o donne. Non è possibile che accadano cose simili".