REDAZIONE RIMINI

Cerca di bruciare l’auto del rivale. Amante focoso finisce a processo

L’uomo non accettava che la donna dei suoi sogni preferisse un altro

Si accanisce contro il rivale in amore e cerca di dare fuoco alla sua auto. La donna per cui aveva perso la testa gli aveva preferito un altro e così lui, un 32enne residente in provincia di Rimini, ha deciso di mettere in atto la sua vendetta, dando inizio ad una vera e propria persecuzione. L’uomo, difeso dagli avvocati Sara e Giorgio Borghesi, deve rispondere del reato di stalking. Il gip Vinicio Cantarini, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha disposto nei confronti del 32enne il giudizio immediato. L’udienza davanti al giudice monocratico del tribunale di Rimini sarà celebrata il 24 gennaio prossimo.

C’è una storia di amore non corrisposto dietro la violenta e improvvisa escalation che ha visto protagonista, tra settembre e ottobre, l’indagato. Quest’ultimo, non accettando il rifiuto da parte della donna di cui si era follemente invaghito, è andato completamente fuori controllo quando ha scoperto che lei, nel frattempo, aveva iniziato a frequentare un altro. Una scoperta che ha fatto esplodere la sua rabbia, spingendolo prima a presentarsi fuori casa del nuovo fidanzato, un 37enne, chiedendo insistentemente di entrare per poter leggere i messaggi sul suo telefono, e poi addirittura ad arrampicarsi sui tubi del gas per raggiungere il balcone della sua abitazione. Ai primi episodi ne sono seguiti altri, con il 32enne che - stando alla ricostruzione degli inquirenti – avrebbe persino spintonato e aggredito fisicamente il malcapitato. Fino ad arrivare allo scorso primo ottobre quando il giovane, dopo aver suonato più volte il campanello di casa, avrebbe preso una tanica di benzina e cosparso la macchina della sua vittima, parcheggiata in strada, gettando del liquido anche sul balcone dell’appartamento. Esasperato, il 37enne alla fine non ha potuto far altro che presentarsi alle forze dell’ordine per denunciare l’accaduto. La Procura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di atti persecutori.