Caso rimborsi, scintille in consiglio. Tosi sarà ’giudicata’ dal Ministero

La delibera sull’incompatibilità dell’ex sindaca come consigliera è stata ritirata per avere il parere del Viminale .

Caso rimborsi, scintille in consiglio. Tosi sarà ’giudicata’ dal Ministero

Caso rimborsi, scintille in consiglio. Tosi sarà ’giudicata’ dal Ministero

Colpo di scena giovedì in consiglio comunale. La delibera che chiamava il ’parlamentino’ riccionese a esprimersi con voto sulla sussistenza o meno della causa in corso tra l’ex sindaca Renata Tosi e il Comune di Riccione, quella sui rimborsi delle spese legali (87mila euro) per procedimenti relativi al Trc – ma ora ritenuti non rimborsabili dall’assicurazione – è stata ritirata per ottenere un parere dal Ministero dell’Interno. Era stata presentata per la presunta incompatibilità che la legge 267 del 2000 (articolo 63 comma 1, numero 4) intravvede in caso di contenzioso tra un amministratore e lo stesso Comune. A decidere di ritirare la pratica è stata la segretaria generale del Comune Giuseppina Massara, dopo svariati attacchi e un’infuocata discussione che ha visto le esponenti dell’opposizione, in particolare Elena Raffaelli e Laura Galli, nonché Valentina Villa far quadrato intorno alla Tosi.

Si chiede dunque un ulteriore passaggio per far chiarezza su quanto sostiene l’opposizione e cioè che l’incompatibilità non sussiste e non viene applicata agli amministratori per i fatti commessi durante il loro mandato. Ma la maggioranza, come ricorda Marco De Pascale del gruppo ’2030’, osserva che una delle sentenze ha evidenziato che la Tosi in quel momento non agiva come sindaco. Focosa la platea più volte redarguita. Si è placata solo quando il presidente del consiglio Simone Gobbi ha annunciato il ritiro della pratica che, ha spiegato, "era stata inserita nell’ordine del giorno, perché il 20 febbraio 2024 l’Avvocatura civica del Comune all’Ufficio di presidenza del consiglio ha trasmesso la nota sull’iscrizione a ruolo della procedura relativa a una causa pendente tra il consigliere e il Comune. Quindi ricevuta la comunicazione è fatto obbligo al presidente di esporre questa presunta incompatibilità in consiglio".

La maggioranza ha scelto di non intervenire, evitando sterili polemiche, a parlare è stata la sola sindaca Daniela Angelini: "Il dirigente alle Risorse finanziarie – sottolinea – ha convocato per tre volte la consigliera comunale per sanare il debito nei confronti dell’ente, riscontrandone però la sostanziale opposizione. Di seguito, mentre Riccione era senza un’amministrazione comunale in carica", per via di chi aveva tentato di "eliminarmi fisicamente" attraverso il tribunale, "la commissaria Rita Stentella ha sollecitato l’esecuzione dell’iter per il recupero delle somme da restituire. Un atto dovuto della commissaria, non della mia giunta. Il contenzioso si è aperto, creando le condizioni di presunta incompatibilità, quando la stessa consigliera si è rifiutata di restituire al Comune quanto non le era dovuto. Nessuna scelta politica o volontà di eliminare fisicamente nessuno".