Rimini, 30 settembre 2024 – Si è svolta oggi alle 12.30, nell'aula L del Tribunale di Rimini, davanti al gip Vinicio Cantarini, l'udienza per il conferimento dell’incarico al super consulente del tribunale chiamato a svolgere accertamenti sui dispositivi elettronici di Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere dal 16 luglio per l'omicidio di Pierina Paganelli.
Gli accertamenti riguarderanno due cellulari, un Samsung e un iPhone, quattro distinti orologi digitali e infine due laptop Lenovo e Acer. Saranno passati ai raggi x foto, video, dati della cronologia della navigazione internet, eventi di sistema, chat intrattenute con qualsiasi applicazione (messenger, Instagram, Telegram, WhatsApp).
Accolta la richiesta della Procura di estendere il periodo di analisi fino al primo maggio del 2023, limitatamente però a messaggi e chat contenute nei dispositivi, e non anche agli applicativi 'salute' per il tracciamento degli spostamenti. La finalità sarà quella di approfondire con maggiore chiarezza la relazione tra l'indagato Dassilva e la nuora della vittima, Manuela Bianchi: la storia d'amore è infatti ritenuta dagli inquirenti il possibile movente che avrebbe poi innescato l'omicidio.
Dassilva non sarebbe legato all’incidente del figlio di Pierina
Il giorno dell'incidente al figlio di Pierina, il cellulare di Louis Dassilva o era spento o lontano dal luogo dell'incidente. Il dato emergerebbe dagli approfondimenti effettuati dalla polizia stradale di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi. La morte di Pierina Paganelli e l'incidente del figlio, Giuliano Saponi, avvenuto il 7 maggio 2023, pochi mesi prima dell'omicidio della 78enne, non sarebbero collegati o meglio, non sarebbero ad opera dello stesso soggetto. Giuliano Saponi fu investito da un pirata della strada. Pierina uccisa da un killer la cui mano è stata mossa da un movente passionale. Le indagini della Stradale prima ancora che la perizia medico legale del dottor Mauro Pesaresi stabilisse che Giuliano fu colpito dallo specchietto di un mezzo in movimento appurarono come richiesto dal sostituto Bertuzzi “gli agganci” alle celle telefoniche di alcuni utenti.
È risultato così, che i dispositivi in uso a Dassilva o erano spenti o lontani dal luogo del sinistro alle 5 della mattina del 7 maggio, mentre sarebbero collegati alla cella telefonica che copre sia il luogo dell'incidente che quella di via Del Ciclamino i dispositivi di Valeria Bartolucci, la moglie del senegalese in carcere dal 16 luglio e indagato dal sostituto procuratore Daniele Paci per l'accoltellamento della vicina di casa.