LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Caso Pierina, spunta la maglietta da lavoro di Louis. L’ha indossata la sera del delitto?

Carcerazione preventiva di Dassilva, il Tribunale del Riesame di Bologna si riserva la decisione. Intanto, la t-shirt, di colore melange con una scritta sulla schiena, potrebbe corrispondere a quella che indossa l'uomo nel video di sorveglianza. Sotto la lente della scientifica anche un paio di occhiali

Rimini, 9 settembre 2024 – E' finita poco prima delle 15 a Bologna, davanti al tribunale del Riesame, l'udienza a carico di Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere dal 16 luglio in quanto unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli.

Louis Dassilva il giorno dell’arresto; nel riquadro, la 78enne assassinata Pierina Paganelli
Louiss Dassilva

Presenti il sostituto procuratore, Daniele Paci, che ha coordinato le indagini della squadra mobile, diretta dal commissario capo Marco Masia, e i legali di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che si sono avvalsi della consulenza della criminologa Roberta Bruzzone. La questione da dirimere riguarda le esigenze cautelari che hanno portato all'incarcerazione di Dassilva.

Louis era presente all'udienza e prima di essere portato via dagli agenti della polizia penitenziaria ha parlato per alcuni minuti con i suoi due legali. I giudici, chiamati a decidere se sussistono o meno i motivi per la carcerazione preventiva del 34enne, si sono riservati la decisione. 

La Procura di Rimini sarebbe ora in possesso di nuovi elementi. A cominciare da una maglietta da lavoro appartenente proprio a Dassilva e che, secondo la tesi degli inquirenti, sarebbe stata indossata la sera in cui è stato commesso il delitto. La relazione preliminare sulla t-shirt sequestrata al lavoro di Dassilva è il punto forte dell'accusa. Perché quella maglietta, di colore melange e una scritta sulla schiena, fornita dal datore di lavoro di Dassilva agli operai, potrebbe corrispondere a quella che indossa l'uomo nel video di sorveglianza pochi minuti dopo la morte di Pierina.

Stesso dicasi per un paio di occhiali da lavoro con lenti trasparenti, prelevati dalla scientifica. Quegli occhiali potrebbero essere quelli usati dall'omicida mentre accoltellava 29 volte l'anziana. Tutti questi nuovi elementi, anticipati ai giudici del Riesame dalla Procura, saranno la base della relazione ufficiale e definitiva della polizia scientifica di Roma.

La difesa di Louis

Gli avvocati Fabbri e Guidi, difensori del 34enne, tenteranno di chiarire che Dassilva nonostante un voucher aperto per un biglietto aereo in Senegal e parenti in Francia che potrebbero ospitarlo, non ha lasciato l'Italia pur sapendo di essere l'unico indagato. Inoltre la difesa tenterà di smontare proprio l'argomento video in cui secondo l'accusa di vedrebbe il killer di Pierina.

"C'è stata una produzione di documenti importante, sia da parte della Procura che da parte nostra”, hanno spiegato i difensori di Dassilva.

“Ci sono tanti elementi nuovi portati all'attenzione del Tribunale delle Libertà, ci sono 15 allegati prodotti dall'accusa che danno risultanze importanti anche in ottica difensiva".

I due legali hanno poi sottolineato che "nessuno degli elementi portati dalla Procura ci ha sorpreso, nulla di nuovo ed eclatante. Le produzioni presentate in realtà hanno portato una lettura degli atti a noi favorevole. Sono elementi che aggiungono qualcosa alla nostra linea difensiva, ossia che Dassilva non è l'ignoto che appare nel video e di conseguenza non è il killer”.

I legali hanno poi spiegato che sia la t-shirt che gli occhiali "sono elementi che non constano come elementi dell'udienza di oggi. Non è corretta questa ipotesi, non sono questi gli elementi nuovi emersi. Non c'è nessuna maglietta, per quanto riguarda gli occhiali è un discorso più ampio e diverso che è stato affrontato in sede di Riesame e valuterà il Tribunale. I nuovi elementi sono perizie, investigazioni difensive e tutte attività che vanno ad approfondire l'indagine”.