Rimini, 18 giugno 2024 – Il valzer dei testimoni è cominciato. Il nuovo giro di interrogatori a quelle che nel giallo di Pierina Paganelli possono essere considerate figure sfocate sullo sfondo della storia non si è fatto attendere. Già da ieri mattina, dalle 10 alle 14.20 circa, la prima a essere convocata in questura per una nuova acquisizione di sommarie informazioni testimoniali è stata la nipote di Pierina.
La ragazzina di 17 anni, figlia di Manuela Bianchi e di Giuliano Saponi: la giovane che era solita frequentare il gruppo di preghiera della nonna devota. Salvo mancare all’appuntamento proprio la sera dell’omicidio, il 3 ottobre, quando invece era rimasta in via del Ciclamino 31, in casa sua al terzo piano, a cena con mamma Manuela e lo zio Loris.
È proprio a quella sera del 3 ottobre che gli investigatori della squadra mobile e il sostituto procuratore Paci hanno riportato le lancette d’orologio nel corso di questo nuovo confronto con la 17enne, che si è svolto in 4 ore di audizione protetta, come previsto in caso di minori. La giovane, d’altronde, durante la prima ’sit’ aveva raccontato di aver cenato insieme a madre e zio (il padre Giuliano quel giorno si trovava ancora ricoverato in ospedale) e di aver seguito l’adunanza dei testimoni di Geova da remoto – dalle 20 alle 21.45 circa –. Dopodiché, la ragazzina aveva riferito di essere rimasta sul divano con il cellulare, mentre la madre e Loris avevano iniziato a parlare. Poi il ricordo, quell’ora: 22.15, che la 17enne aveva detto di ricordare dopo aver guardato l’orologio mentre ancora la mamma e lo zio erano in casa (inizialmente quella era l’ora invece in cui la ragazzina aveva riferito che lo zio Loris fosse andato via). Un orario che quindi nella versione confermata collocherebbe Manuela e suo fratello nell’appartamento con la giovane, mentre a qualche metro più in basso, nei sotterranei di via del Ciclamino 31, un assassino ancora ignoto straziava a coltellate la 78enne Pierina Paganelli.
Una versione, quella già resa dalla 17enne a chi indaga, su cui gli inquirenti hanno compiuto nel frattempo verifiche tecniche attraverso il sequestro del cellulare della ragazzina per scandagliare gli agganci alla rete Wi-Fi del vicino e che segnerebbe i momenti e per quanto tempo quella sera la 17enne era stata in bagno – unico luogo della casa in cui può avvenire l’aggancio alla rete –, anche a causa di una indisposizione. Ieri in questura la 17enne ha ripercorso e confermato tutto, passo dopo passo. Alla giovane poi è stato chiesto dei rapporti familiari: se fosse al corrente della relazione extraconiugale della madre, così come del rapporto con la suocera. Punti su cui la 17enne avrebbe negato di sapere.
Lo stesso quesito, sul legame sentimentale tra Manuela e Louis, è stato poi rivolto all’altra persona ascoltata ieri in questura in qualità di persona informata sui fatti. Si tratta del marito di una cugina di Manuela, che avrebbe testimoniato come vi fossero degli asti e dei rancori tra la nuora e la suocera. Secondo il testimone, Pierina era rammaricata del fatto che Manuela e il figlio Giuliano si fossero allontanati. Era evidente, per i parenti, che la nuora nutrisse dei sentimenti per un altro uomo, Louis Dassilva, che a sua volta ricambiava Manuela e con la quale voleva "fuggire".
Nei prossimi giorni sono previsti nuovi interrogatori e non è escluso che verrà risentito lo stesso Giuliano Saponi. Intanto, il tempo di 10 giorni a disposizione della difesa dell’unico indagato Louis Dassilva per presentare la richiesta di incidente probatorio è agli sgoccioli e l’atto per ottenere l’istituto entro cui cristallizzare le prove per un eventuale processo è atteso nelle prossime ore.