REDAZIONE RIMINI

Caso Pierina e le analisi del dna, Manuela Bianchi: “La Procura ha altre carte in mano”

Il racconto della nuora della Paganelli: “Se Louis veramente è innocente la cosa mi fa contentissima, in carcere ci deve stare chi è colpevole”. Il marito Saponi: “L’omicidio di mia madre un gesto studiato”. Sulla detenzione in carcere di Dassilva si pronuncerà la Cassazione

Rimini, 8 gennaio 2025 – Alla fine non c’è il dna di Louis Dassilva sui reperti dell’omicidio di Pierina Paganelli, per cui il 35enne senegalese è l’unico indagato. Mentre i figli dell’uccisa rimangono convinti che ci siano altri elementi a incastrarlo, la nuora Manuela Bianchi ha parlato ai microfoni di Storie Italiane su Rai 1 e ha detto: “La notizia non mi ha lasciato sconvolta, ero sicura che fosse così”.

Dassilva però è ancora in carcere: sarà la Corte di Cassazione a pronunciarsi sul da farsi. Il 22 gennaio quindi accusa e difesa si confronteranno sull'ordinanza di custodia cautelare dell'uomo.

Intanto, per provare a capire chi può avere ucciso la 78enne il 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino, la Procura andrà avanti con la messa in scena della prova regina, ovvero il video della farmacia che inchioderebbe l’assassino subito dopo l’omicidio. 

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Commentando l’esito della perizia che esclude la presenza di dna dei quattro attenzionati sulla scena del crimine, la Bianchi continua: “Per quanto riguarda Louis prendo atto che non c’è neanche il suo e sono sicura che la Procura stia facendo il lavoro migliore che possa fare e presto si avrà giustizia, sarei contentissima che tutti gli elementi che ci sono possano escluderlo e scarcerarlo”, ha poi aggiunto riferendosi all’unico indagato, “Sono convinta che la procura abbia altre cose in mano. Se veramente è innocente, la cosa mi fa contentissima, perché in carcere ci deve stare chi è colpevole. Non sono contro di lui o a favore di qualcun altro, sono dalla mia parte. L’importante è che si trovi chi ha fatto questa cosa a Piera”.

Manuela Bianchi a sinistra; Louis Dassilva a destra. Nel tondo Pierina Paganelli
Manuela Bianchi a sinistra; Louis Dassilva a destra. Nel tondo Pierina Paganelli

Quali sono gli elementi in mano alla Procura che non tornano su Louis

Sono tre gli incidenti probatori volti a indagare ulteriormente sulla posizione di Louis. Quello del dna è concluso, a febbraio ci sarà la verifica sul video della farmacia per capire se la sagoma che passa davanti poco dopo l’omicidio possa combaciare con quella di Dassilva. Il terzo incidente probatorio riguarda i dispositivi tecnologici di Louis. È venuto fuori che Louis non abbia utilizzato il suo telefono tra le 21.46 e le 22.38, mentre si sarebbe scollegato dalla piattaforma Netflix alle 22.06. Buchi di tempo in cui potrebbe essere stato eseguito l’omicidio.

Oltre a questi elementi, si è discusso a lungo sul movente del delitto: si è supposto che la storia d’amore tra Louis e Manuela lo fosse. Dassilva ha poi detto diverse bugie che hanno depistato le indagini, mentre la sua maglietta bianca, proprio quella che indossava il 3 ottobre – e che si vede mentre passa sotto alla telecamera alle 19.26 –, non è mai stata ritrovata o consegnata alla polizia.

Giuliano Saponi: "Chi ha ucciso mia madre non ha lasciato tracce”

Intercettato dalle telecamere della trasmissione nei giorni scorsi, anche il marito Giuliano ha raccontato la sua reazione all’ultimo aggiornamento sul caso: “Se fossi convinto che sia il colpevole proverei un grande odio, ma non lo voglio ancora permettere perché non mi sembra giusto, voglio essere sicuro. Penso che purtroppo chi ha ucciso mia madre non ha lasciato tracce, è stato un gesto studiato. Non so a che punto siano le indagini, dobbiamo scoprire tutto”.

Il furto in casa di Pierina: “L’ho vissuta malissimo”

Relativamente al furto avvenuto il 29 dicembre scorso nella casa, ancora sotto sequestro, della defunta suocera, l’ex amante di Louis ha rivelato: “L’ho vissuta malissimo: sapere che estranei sono entrati in casa, dove non possono entrare neppure i figli, e hanno messo mano a qualunque cosa, vedere mio marito Giuliano con il cuore che batteva forte e triste mi ha colpito tremendamente. A me nessuno ha detto niente perché le persone del palazzo con me non parlano. Mi è sembrato strano che nessuno abbia chiamato o detto niente, ma può essere che in quei giorni c’erano diversi movimenti per le Feste e qualcuno non ha capito cosa stesse succedendo”.

"Non sono sicura qui”

Non vedo l’ora di andare via da questo posto perché mi ha stufato”, ha poi confessato Manuela Bianchi, “la paura è tantissima finché non si scoprirà chi è stato veramente ad uccidere Piera e il motivo per cui l’ha fatto. Non sono sicura qui, o dovunque vada, finché non verrà fatta giustizia e non si troverà la verità. Forse potrò avere quel minimo di vita che mi è rimasto e riprendere un’esistenza normale con meno paura”.

Manuela ha aggiunto infatti: “Ho amici che vengono subissati di telefonate o messaggi se hanno contatti con me perché sono una persona sporca e bugiarda. Mi sembrano una cosa esagerata, con le colpe che posso avere, le cose che vengono dette e il fango che ho addosso. Credo di aver tirato fuori tutta la forza che potevo, se non avessi avuto una persona che ho accanto, oggi non sarei qui. Sono stata giudicata all’istante e non è giusto”, ha concluso.