LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Caso Pierina, il consolato del Senegal in Italia per chiarire la situazione di Louis

Un funzionario in missione ‘diplomatica’ accende i riflettori sul delitto di via Del Ciclamino: prima la visita a Dassilva, poi un breve incontro con l’avvocato Riario Fabbri e il pubblico ministero Daniele Paci

La visita di un funzionario del consolato senegalese in Italia; nel riquadro, Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli (Foto Migliorini)

La visita di un funzionario del consolato senegalese in Italia; nel riquadro, Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli (Foto Migliorini)

Rimini, 25 settembre 2024 – Una missione 'diplomatica' per Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere a Rimini dal 16 luglio scorso con l’accusa di aver ucciso Pierina Paganelli la sera del 3 ottobre 2023.

Anche il consolato del Senegal di Milano accende i riflettori sul delitto di via Del Ciclamino. Un funzionario consolare, accompagnato da una interprete, è arrivato oggi in visita a Rimini per chiarire la situazione del proprio connazionale, principale indagato nell’inchiesta della squadra mobile.

La prima tappa è stata al carcere 'Vasetti', dove il rappresentante del consolato si è intrattenuto per circa un'ora e mezzo in un colloquio con Dassilva. Quindi un breve incontro con l'avvocato Riario Fabbri, che insieme al collega Andrea Guidi fa parte del pool difensivo di Louis, per fare il punto sui prossimi passaggi giudiziari, a cominciare dall'udienza per l'incidente probatorio sui dispositivi elettronici (cellulari, computer e orologi) fissata per lunedì. Il funzionario del consolato senegalese ha inoltre avuto modo di incontrarsi con il pubblico ministero Daniele Paci. Un incontro amichevole, ma sul cui contenuto vige il massimo riserbo.

Bocche cucite da parte del rappresentante consolare, che non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che oggi pomeriggio lo attendevano fuori dal tribunale. Del resto, da alcune settimane il caso Dassilva ha valicato i confini nazionali e risvegliato l'interesse dei media senegalesi. Anche nel paese africano articoli e servizi televisivi si sono moltiplicati e così la vicenda è finita direttamente sul tavolo del consolato di stanza a Milano.