Arriva anche a Morciano L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, l’acclamato spettacolo interpretato da Claudio Casadio, per lui scritto da Francesco Niccolini. È la quarta stagione per l’opera, che quest’anno andrà in scena con 50 repliche. Lo spettacolo, una coproduzione di Accademia Perduta - Romagna Teatri e Società per attori, affronta il tema della malattia mentale in modo originale e intenso. In scena c’è un solo attore, Casadio. Ma in realtà non è da solo sul palco. Durante lo spettacolo il protagonista, Oreste, intervengono altri personaggi: la sorella, l’amico immaginario Ermes (malato di schizofrenia), i dottori e gli infermieri del manicomio in cui Oreste è ospitato da 30 anni. Tutti i personaggi sono fumetti disegnati dalla matita dell’illustratore Andrea Bruno, che prendono vita in scena in una continua interazione tra teatro e graphic novel. Al centro di tutto c’è il racconto di Oreste, la cui vita è stata sconvolta da tanti dolorosi avvenimenti: la morte della sorella adorata, la partenza del padre per la guerra, la scomparsa della madre, che l’ha rifiutato quando lui era ancora ragazzino per i suoi problemi psichici.
Uno spettacolo, quello diretto da Giuseppe Marini, che racconta il dolore di chi soffre di disturbi mentali. "Una commedia tragica, ma anche piuttosto divertente, in cui si ride", spiega Casadio. Perché Oreste, nonostante tutto, canta, ride. E parla. Parla con tutti. "In fondo Oreste è soltanto una persona che ha bisogno di essere amata. Voleva essere amato dalla sorella, dalla madre, dal padre. Quando non trova quest’amore, capisce che la sua vita è arrivata alla fine". Casadio ha ricevuto premi e riconoscimenti per questa sua interpretazione, che dopo i successi ottenuti nelle prime stagioni itorna in scena in tanti teatri con oltre 50 repliche. L’appuntamento con L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi è per domani sera all’auditorium ‘Pina Renzi’ di Morciano, sipario alle 21.