REDAZIONE RIMINI

Cancellato Mussolini: "Onore a Matteotti"

San Clemente revoca la cittadinanza onoraria al Duce, concessa nel 1924 durante il regime fascista, e la conferisce alla memoria del martire socialista.

Giacomo Matteotti, simbolo della lotta al fascismo

Giacomo Matteotti, simbolo della lotta al fascismo

Il Comune di San Clemente ha compiuto un atto dal forte valore simbolico e storico: revocare la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini nel 1924 e conferirla alla memoria di Giacomo Matteotti. La decisione sarà ufficializzata durante il consiglio comunale del 24 aprile, alle ore 18.30, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Un gesto che intende restituire dignità storica alla comunità e onorare chi, come Matteotti, ha sacrificato la propria vita per denunciare l’oppressione fascista. Deputato socialista, Giacomo Matteotti fu uno dei più strenui oppositori del regime mussoliniano. Nel 1924, dopo le elezioni politiche segnate da violenze e brogli, pronunciò alla Camera un coraggioso discorso di denuncia. Pochi giorni dopo, il 10 giugno, venne rapito e assassinato da una squadra fascista. La sua morte, che scosse profondamente l’opinione pubblica, è ancora oggi uno dei simboli della lotta per la libertà e la democrazia in Italia.

A San Clemente, la cittadinanza a Mussolini fu conferita il 19 maggio 1924, poco prima della morte di Andrea Bilancioni, sindaco socialista costretto alle dimissioni dai fascisti nel 1923 e deceduto il 5 ottobre 1924 in seguito a violenze subite. Proprio a lui è dedicato il libro “Spiati” di Marco Valeriani, che sarà presentato al termine del consiglio comunale. L’opera ricostruisce la figura di Bilancioni e la repressione che subì la popolazione locale da parte del regime.

Nel dopoguerra, diversi Comuni italiani iniziarono a revocare le cittadinanze onorarie concesse a Mussolini, ma molte sono rimaste formalmente attive per decenni. Secondo l’Anpi, alcuni archivi distrutti durante la guerra e l’opposizione politica hanno ostacolato il processo. San Clemente, guidato dalla sindaca Mirna Cecchini a capo di una giunta di centrosinistra, ha intrapreso questo percorso di revisione storica.

Con questo atto, l’amministrazione sanclementese intende non solo fare i conti con il proprio passato, ma anche riaffermare i valori della Resistenza e della democrazia, restituendo memoria e onore a chi ha combattuto – fino alla morte – per la libertà.