DONATELLA FILIPPI
Cronaca

Calcio, il nuovo stemma del Rimini fa infuriare i tifosi: contestazione e fumogeni

Ultras in corteo dallo stadio fino sotto alla sede della società: "Quel logo non ci rappresenta"

Una protesta ‘fumosa’ e rumorosa contro il nuovo stemma del Rimini da parte dei tifosi

Una protesta ‘fumosa’ e rumorosa contro il nuovo stemma del Rimini da parte dei tifosi

Rimini, 28 giugno 2024 – Lo stemma della discordia. Fumogeni, cori e un lungo striscione da portare in corteo dallo stadio ’Romeo Neri’ a via XX settembre, sede del club. Tutto messo in scena dai tifosi del Rimini calcio. Una protesta ‘fumosa’ e rumorosa quella che non è passata inosservata ieri per le vie cittadine. E che nasce dalla decisione della società della presidente Stefania Di Salvo di dare un volto nuovo al logo del club. Passando dall’Arco d’Augusto e dal Ponte di Tiberio a Sigismondo Pandolfo Malatesta. Le iniziali di Sigismondo e Isotta al centro, da qui lo slogan ‘Guerrieri per amore’, andato da subito indigesto ai tifosi. "Chi ha confidenza con la piazza a Rimini – scrivono i tifosi della Curva Est, poi scesi in strada a protestare davanti alla sede del club – sa che il simbolo della squadra, che rappresenta la città, è parecchio amato, molti se lo portano quotidianamente impresso sulla maglia o sulla pelle. Per cambiarlo, cosa delicata, di cui peraltro non è che se ne senta la necessità, non serve un video da ‘templari’, ma piuttosto un paio di cose attuali: guadagnarsi la fiducia col lavoro nel tempo e soprattutto proporre un cambiamento esteticamente migliorativo. Se sulla prima siamo sulla giusta strada ma è ancora presto per dirlo, sulla seconda buio completo. Insomma, Rimini non merita uno stemma che neanche in terza categoria, graficamente non all’altezza". Queste le ragioni della protesta che dai social (tanti i tifosi biancorossi che hanno cambiato la propria immagine del profilo riproponendo lo stemma mandato in pensione) è presto andata in strada. Con un obiettivo. "Dopo questa caduta di stile – scrivono – ci aspettiamo che la società si renda conto del malessere generato e faccia un passo indietro. Nel caso in cui, invece, abbiano già fatto il materiale con questo logo insulso riterremmo la cosa molto grave". L’impressione è che a Piazzale del Popolo il malumore dei tifosi non sia passato inosservato, dopo la presentazione in pompa magna sul profilo Facebook del club, ma allo stesso tempo sembrerebbe che la presidente Di Salvo e i suoi non abbiano nessuna intenzione di ritornare sui propri passi. Un vero braccio di ferro. Chi la spunterà?