REDAZIONE RIMINI

Cadavere sull’argine del fiume Conca

A Taverna di Monte Colombo è stato trovato senza vita il 65enne del posto Sebastiano Valmarana: ipotesi malore, disposta l’autopsia

L’intervento dei carabinieri

L’intervento dei carabinieri

Sarà l’autopsia, disposta dal magistrato di turno, a chiarire le cause del decesso di Sebastiano Valmarana, il cui corpo senza vita è stato trovato l’altro ieri, attorno alle 13, nel greto del fiume Conca da un passante che ha immediatamente dato l’allarme. Con ogni probabilità, il 65enne residente nella frazione di Taverna di Monte Colombo è stato colto da un malore e si è accasciato privo di sensi a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, lungo le sponde del torrente, senza avere il tempo di chiamare i soccorsi. L’uomo, come è emerso dall’analisi della sua cartella medica, soffriva di patologie pregresse che potrebbero aver determinato il malore che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Questa al momento sembra essere l’ipotesi più probabile, anche se per stabilire con precise i motivi che hanno portato alla morte del 65enne occorrerà attendere gli esiti degli esami che verranno svolti dall’anatomopatologo individuato dal pm di turno, Davide Ercolani. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di mercoledì scorso, quando un cittadino straniero che si trovava a passeggio lungo gli argini del fiume Conca, all’altezza della frazione di Taverna nel comune di Montescudo - Monte Colombo, si è imbattuto nel cadavere che si trovava nel greto del Conca, in un punto in cui il fiume era quasi completamente asciutto. Immediatamente è partita la segnalazione al 118 e ai carabinieri: sul posto accorsi i militari della stazione di Montescudo - Monte Colombo, della compagnia di Riccione e del nucleo investigativo di Rimini.

L’uomo indossava delle scarpe da tennis e non aveva con sé né documenti né cellulare. Questa circostanza ha portato, in un primo momento, a ipotizzare che potesse essere stato vittima di un’aggressione a scopo di rapina. Ipotesi che poi si è rivelata priva di fondamento a seguito di una prima ricognizione cadaverica svolta dal medico legale, che ha accertato l’assenza di segni di violenza sul corpo del 65enne, ipotizzando che il decesso fosse riconducibile ad un malore improvviso. In seguito è stato possibile identificare Valmarana e gli inquirenti si sono recati nella sua abitazione, che dista circa 300 metri dal luogo del ritrovamento del corpo. Qui è stato rinvenuto anche il cellulare. Sarà ora necessario attendere l’esito dell’autopsia per poter ricostruire nel dettaglio gli ultimi minuti di vita del 65enne e sciogliere i dubbi riguardanti la sua morte.