Cadavere nel fiume Uso ripescato dai sommozzatori

Si tratta di un 48enne marocchino. Forse un malore: disposta l’autopsia

Era arrivato in Italia il 4 ottobre scorso, passando dalla frontiera di Bologna. Meno di un mese dopo, ha trovato la morte sulle sponde del fiume Uso, probabilmente a causa di un malore, anche se questo dovrà essere l’autopsia a stabilirlo. L’uomo, un marocchino di 48 anni, in regola con i documenti per il soggiorno nel nostro Paese, è stato trovato senza vita ieri attorno alle 15 nel letto del fiume, in un tratto del canale compresso tra Bellaria - Igea Marina e San Mauro Pascoli. A dare l’allarme sono stati alcuni addetti alla manutenzione, che che hanno avvistato il cadavere che galleggiava in acqua. Gli operai, impegnati nello sfalcio della vegetazione lungo la stradina di ghiaia all’altezza di via Donegallia, hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine e il 115. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con la squadra di soccorso acquatico, che ha recuperato il corpo dall’acqua.

Presenti anche le pattuglie dei carabinieri della stazione di Bellaria e la polizia locale, che hanno delimitato l’area per avviare i rilievi necessari e raccogliere eventuali elementi utili alla ricostruzione dell’accaduto. Il cadavere è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Bellaria-Igea Marina, dove è in corso un’ispezione cadaverica per stabilire con maggiore precisione le cause del decesso. La prima ipotesi avanzata dagli investigatori è quella di una morte naturale, dato che sul corpo non sarebbero stati rilevati segni evidenti di violenza. L’uomo, inoltre, al momento del ritrovamento aveva con sé sia il portafoglio che il cellulare, elementi che sembrerebbero escludere, almeno in prima battuta, l’ipotesi di una rapina finita male.

La morte del 48enne risalirebbe alla giornata di ieri, ma saranno gli esiti dell’ispezione cadaverica a fornire ulteriori dettagli sul momento e sulle esatte cause della tragedia. Le autorità stanno continuando a raccogliere testimonianze, cercando di ricostruire le ultime ore dell’uomo per chiarire se soffrisse di problemi di salute o se possa aver avuto un malore improvviso mentre si trovava nei pressi del fiume.