Caccia al ‘pirata’ . Travolge e uccide ciclista a San Marino. Trovato in garage

È deceduto al ’Bufalini’ di Cesena Stefano Michi, il 63enne investito sulla Superstrada da un automobilista che è poi scappato. Il padre lo ha scoperto in stato di choc ancora dentro la vettura.

Caccia al ‘pirata’ . Travolge e uccide ciclista a San Marino. Trovato in garage

Caccia al ‘pirata’ . Travolge e uccide ciclista a San Marino. Trovato in garage

Travolto sulla SS72, a poche centinaia di metri dal confine della Repubblica di San Marino, da un’automobilista che si è allontanato dal luogo dell’incidente. Non ce l’ha fatta Stefano Michi, il pensionato sammarinese di 63 anni, coinvolto nel drammatico incidente avvenuto ieri, attorno alle 9, sulla Consolare, nel territorio di Cerasolo Ausa. In sella ad una mountain bike, stava percorrendo la Superstrada in direzione del ponte di confine di Dogana quando sarebbe stato travolto, alle spalle, da un’utilitaria bianca. Dopo aver sbalzato dalla sella il ciclista, il conducente della vettura, si sarebbe allontanato dal luogo dello scontro, oltrepassando il confine. Grazie alla tempestiva segnalazione della Polstrada di Rimini, la Gendarmeria e la Polizia Civile di San Marino sono riuscite ad identificare, nel giro di poco, un cittadino sammarinese di 37 anni, che si ritiene essere coinvolto nel tamponamento ai danni del connazionale. Quest’ultimo, nell’impatto, avrebbe riportato traumi e lesioni molto gravi. Il suo casco è stato quasi completamente distrutto e lui è finito a terra, sull’asfalto. Sul posto si sono precipitati a sirene spiegate i mezzi del 118.

Il 63enne, visitato sul posto dal personale sanitario, è stato stabiliazzato e caricato a bordo dell’eliambulanza che lo ha trasportato con il codice di massima gravità all’ospedale Bufalini di Cesena. Le sue condizioni sono apparse fin da subito molto gravi. Ricoverato nel reparto di Rianimazione, i medici hanno provato in tutti i modi a salvarlo, ma si è spento dopo alcune ore di agonia.

Gli accertamenti di Gendarmeria e Polizia Civile hanno permesso di ricostruire gli spostamenti che il presunto investitore avrebbe compiuto subito dopo l’impatto con la bicicletta. Dopo aver proseguito per alcune centinaia di metri lungo la Consolare, oltrepassando il confine, l’uomo si sarebbe diretto senza fermarsi fino alla sua abitazione. A trovarlo, poco dopo, è stato il padre, passato a casa per una visita. Scendendo nel garage, avrebbe trovato il figlio chiuso nella macchina, ancora in stato di choc. Avrebbe quindi allertato l’ambulanza facendolo accompagnare in ospedale per una visita. Lo stato dell’utilitaria, che presentava ammaccature e dei danni al parabrezza, avrebbe però destato i dubbi del padre, che a quel punto ha deciso di chiamare la Polizia Civile che ha iniziato a svolgere gli accertamenti. Nel frattempo la Polizia Stradale riminese era già al lavoro per identificare il presunto pirata della strada. Una segnalazione è stata inviata alla Gendarmeria sammarinese e in poco tempo, grazie ad un intervento interforze, è stato possibile risalire al 37enne. La posizione di quest’ultimo al momento è ancora al vaglio. Le autorità della Repubblica dovranno ora attendere le trasmissioni delle carte dall’Italia. A quel punto la Procura riminese potrà procedere attraverso una rogatoria per richiedere l’eventuale esecuzione di provvedimenti istruttori. Nei confronti dell’automobilista potrebbe dunque scattare una denuncia per omicidio stradale. La sua macchina, ritenuta verosimilmente compatibile con quella coinvolta nell’incidente, è stata posta sotto sequestro. Il 63enne è arrivato all’ospedale ’Bufalini’ di Cesena a quanto pare dopo aver riportato dei gravi traumi a seguito dell’impatto con l’auto. La dinamica dell’incidente resta comunque al vaglio degli agenti della Polizia Stradale. Le telecamere poste al confine tra Italia e San Marino avrebbe ripreso il momento in cui l’utilitaria è transitata sotto la passerella di Dogana, ma non il momento dell’impatto con la mountain bike.

l.m.