REDAZIONE RIMINI

"Buoni spesa finiti nelle tasche sbagliate"

Il consigliere di Alternativa Democratica Silvagni accusa la giunta per il bando: "Troppe famiglie indigenti a bocca asciutta".

"Buoni spesa dati a pioggia ma troppe famiglie indigenti sono rimaste a bocche asciutta". E’ l’accusa che muove il consigliere di minoranza Andrea Silvagni (Alternativa Democratica) all’amministrazione comunale. Di recente il Comune ha segnalato di aver messo sotto la lente cinquanta tra le tantissime famiglie beneficiarie dell’aiuto venuto dal governo, che per Bellaria Igea Marina si è tradotto in 131mila euro, "cifra integrata da generose donazioni di privati e aziende del territorio, sia in denaro che sotto forma di cesti alimentari", ha precisato la giunta Giorgetti. "L’amministrazione ha deciso di effettuare un’indagine a campione per verificare i requisiti di coloro che hanno beneficiato dei buoni spesa – attacca Silvagni –. Tutto questo è una presa in giro. Già in data 19 giugno ho presentato un accesso agli atti in seguito ad alcune segnalazioni di cittadini in condizioni di indigenza che si sono visti respingere la domanda dei buoni spesa a fronte di altri che

ne hanno beneficiato e non paiono trovarsi nello stesso stato". "Ora – prosegue – si vorrebbe controllare la legittimità delle richieste con un sorteggio? È ovvio che al momento della domanda il reddito lordo dei nuclei fosse indicato solo nell’autocertificazione, ma gli estratti conto al 31 marzo perché non sono stati richiesti al momento di presentazione della domanda? Senza aver potuto constatare la consistenza dei risparmi del nucleo familiare al 31 marzo, sulla base di quali criteri sono stati distribuiti i buoni spesa?

Adesso, si chiama in causa anche l’Agenzia delle Entrate, per

ulteriori approfondimenti. Informiamo l’amministrazione che i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi che desiderano verificare saranno disponibili nei prossimi mesi e non prima". Come dire, chi è rimasto senza, per ora... si arrangia. "Il Comune – continua il consigliere – ha creato un gran polverone, quando sarebbe stato sufficiente verificare al momento della presentazione della domanda l’effettiva esistenza dei requisiti e stabilire una graduatoria sulla base della gravità della situazione di indigenza. Lo Stato centrale aveva trasferito risorse ai comuni per sostenere le famiglie in stato di difficoltà economica, invece la nostra amministrazione sembra averli gestiti in maniere allegra e approssimativa, dimostrando di non essere stata all’altezza di gestire l’autonomia che gli era stata affidata dal governo".

m.gra.