Rimini, 30 giugno 2023 - I guai cominciavano quando lei, una donna rumena di 46 anni, alzava un po' troppo il gomito. Sotto l'effetto dell'alcol, perdeva completamente la testa. E allora, per lo sfortunato compagno, erano dolori. Minacce di morte, botte da orbi e vessazioni di ogni tipo. Esasperato, l'uomo - un 71enne italiano - ha cercato per un po' di stringere i denti e di sopportare quella convivenza infernale. Alla fine però è corso in Questura a denunciare tutto.
Facendo scattare l'indagine della sezione specializzata nella protezione delle 'fasce deboli' della squadra mobile di Rimini, guidata dal vice questore aggiunto Dario Virgili. Nei confronti della donna alla fine è arrivato il giro di vite. Mercoledì scorso gli agenti della polizia di Stato hanno notificato alla 46enne il provvedimento emesso dal gip del tribunale di Rimini, ovvero una misura cautelare che prevede l'allontanamento dalla casa famigliare. Inoltre alla donna è stato imposto anche il divieto di avvicinamento: dovrà rimanere ad almeno 300 metri di distanza dal compagno, e dovrà girare al largo dai luoghi da lui abitualmente frequentati. Nella querela presentata alle forze dell'ordine, il 71enne ha descritto minuziosamente l'inizio della sua relazione con quella donna rumena di 25 anni più giovane di lui e di come i due avessero deciso di vivere insieme sotto lo stesso tetto.
Dopo un po', tuttavia, la donna avrebbe iniziato a mostrare un'indole violenta e aggressiva, innescata soprattutto dal vizio della bottiglia. Stordita dai fumi dell'alcol, in varie occasioni avrebbe sfogato la propria rabbia contro il convivente più anziano di lei, ad esempio minacciandolo di morte, oppure minacciando di compiere atti di autolesionismo o addirittura di far saltare in aria l'abitazione. La 46enne si accaniva anche contro i mobili della casa, distruggendoli o danneggiandoli, e in alcune occasioni - stando alla ricostruzione degli inquirenti - avrebbe anche alzato le mani sul 71enne, colpendolo con pugni e schiaffi. L'uomo, ormai costretto a vivere in uno stato di agitazione e ansia perenne, aveva cercato rifugio a casa di un amico, ma anche qui la rumena lo aveva alla fine scovato, tentandosi di sfondare il portone per introdursi nell'appartamento.
Ritenute "sussistenti le esigenze cautelari ed il concreto pericolo della persistenza della condotta maltrattante", il giudice ha quindi deciso per la misura cautelare nei confronti della 46enne. Per la Questura di Rimini, è importante "denunciare sempre i comportamenti maltrattanti o minacciosi, senza attendere che questi si traducano in atti di violenza. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine può infatti permettere di scongiurare gravi conseguenze per le vittime, pur ricordando che nei confronti delle persone indiziate ed imputate vige la presunzione di innocenza".